Quattro anni da quel maledetto 6 aprile, tre e trentadue. Ho detto già molto di questo maledetto sisma, potete leggere qui, qui e qui, giusto per citare alcuni dei miei post.
Il problema resta, sempre uguale, sempre stancamente lì. I morti non riposano in pace perché non c'è stata ancora giustizia. I vivi non dormono nelle loro case, ancora conciate male. Il sindaco non sa più cosa fare per farsi sentire di fronte ad uno Stato sordo. E' arrivato a minacciare di togliere tricolore e prefetto, è il simbolo di una città che non sa più cosa fare per farsi sentire.
Oggi ricordiamo tutte le vittime, dagli studenti morti nel rudere dello studente - non chiamiamola casa -, alle persone sepolte nelle loro abitazioni, negli edifici fatti col sale marino. Accendiamo una candela per loro e speriamo che qualcuno possa dare una degna giustizia a chi non è tra noi ed una degna città agli aquilani. Voglio tornare ad ammirare il centro di L'Aquila come quel giorno di dicembre 2008, ultima volta che ho potuto ammirare una città bellissima con il centro perfettamente in ordine.
Un tramonto senza reflex
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Giravo lo sguardo verso l'ennesimo tramonto. Per me non e' mai tale,
sembra come se fosse sempre diverso da quello precedente. Una prima che non
ammette r...
11 anni fa
4 commenti:
Ciao Paolo... posso solo dire Povera Italia...
Buona serata e buon fine settimana.
Povera Italia e povera L'Aquila.
Mi ricordo ancora il tuo post, sempre molto attuale.
Purtroppo la situazione non è cambiata e il disagio rimane.
Saluti a presto.
Hai buona memoria, caro Cavaliere.
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