Per me guardare come sono strutturate le tappe del Giro e accorgermi che quest'anno dopo 20 anni consecutivi di arrivo a Milano, il giro arriva a Roma. E' mai possibile che il giro del Centenario debba arrivare a Roma? Nella prima edizione e fino al 1960 partiva ed arrivava a Milano, sede della Gazzetta dello sport. Quindi è simbolico che il giro arrivi a Milano, quindi proprio questa non la capisco.
Alla città meneghina danno il contentino, una tappa con circuito intorno alla città. Va bene, si bloccano un po' di tram, si crea un po' di confusione, va bene tutto per vedere il giro. Molti vanno ad assistere ai corridori. Ed ecco la seconda tegola. I corridori ottengono che i risultati di oggi non incidano sulla classifica. Cosaa? Allora che corsa è? Il motivo pare sia perché il circuito sia pericoloso. E allora la tappa del giorno prima, dove un corridore è caduto da un dirupo è più sicura? I circuiti montani sono pericolosi?
Certo, è vero che c'erano auto in sosta non rimosse, ma solo segnalate con un nastro, oppure c'erano tratti dove da un lato si correva, dall'altra passavano le auto - così hanno dichiarato alcuni ciclisti -. Oppure c'erano binari dei tram segnalati da semplici panettoni. D'altra parte ci sono sempre stati, mica si possono smontare. Stessa cosa per i panettoni in cemento.
Insomma l'unico vantaggio di non ospitare l'ultima tappa ma una intermedia poteva essere che i corridori sono meno stanchi e giochi non sono fatti per la maglia rosa. Questo faceva sperare ad una corsa briosa. Niente, per 3 ore buone è stata una passerella.
Infine, giusto per infierire, il gruppo si ferma e
Di Luca parla al microfono dicendo che andranno piano perché il percorso è pericoloso. Se posso capire che i piloti fossero spaventati per il brutto incidente occorso al collega il giorno prima, e se hanno avuto la concessione che la tappa di oggi non contasse per la classifica, perché fermarsi? E perché andare così piano nella prima parte della tappa? Capisco la loro paura di farsi male, capisco che a Milano ci siano delle insidie, però forse si è esagerato.
Insomma il giro del Centenario si rivela una chimera per Milano.