Sì, io arrivo sempre tardi, il calendario dell'avvento spesso mi arrivava il 6 o 7: così il primo giorno recuperavo cioccolata a iosa, poi i giorni dopo mi scordavo e poi dopo 2 3 giorni recuperavo. E allora, va bene, proviamo a imitare l'idea di
Una Fragola al giorno, ma nel mio stile.
Cominciamo: io adoro il Natale, chi segue questo blog da tempo lo avrà capito. Non cambio la grafica del blog perché sono pigro, ma in casa mi scateno sempre in addobbi. Ma perché tutto questo?
Sì, è vero, pur non avendo una Chiesa che mi rappresenti, dentro di me son credente, ma non è questo il punto - o meglio non è il solo -. Natale mi richiama tanti ricordi da bambino: l'attesa che partiva dal 25 novembre. Già, quel giorno iniziavo a pensare "Cacchio, tra un mese sono a casa ad aprire regali". Poi arrivavano le pubblicità; allora non c'erano mille spot su profumi e a dominare erano gli spot di panetun e pandori, con me che iniziava a farsi l'acquolina in bocca.
Poi ecco il 7 dicembre, Sant'ambreus, giorno dedicato al fare l'albero e ad addobbare casa. Nei giorni successivi c'era il rito del centro commerciale, l'Euromercato, allora uno dei pochissimi centri commerciali della zona. Ed io iniziavo a chiedere cosa volessi e, laddove non sparassi troppo alto, potevo venire accontentato. Per non parlare di nonna quando mi portava da Grazzini. Immaginate un bambino, sotto Natale, in un negozio enorme di soli giocattoli: adrenalina a mille, volevo tutto, ma sapevo di poter scegliere solo una cosa.
E poi eccoci alla vigilia, con i preparativi dei miei dal mattino, io che aiutavo - più o meno - e mangiucchiavo qua e là. Ed eccoci al cenone della vigilia: l'unica volta in cui non ero scontento di stare a tavola. Mediamente i regali si aprivano il 25 mattina, idea poco tattica per i miei perché io mediamente alle 7 ero già sveglio e iniziavo a muovermi per casa, sperando di svegliare qualcuno.
E' vero, ho menzionato finora regali, cose consumistiche, ma ero un bambino: oggi posso ricordare i giorni in cui tutta la famiglia era a tavola insieme. Io posso dire però con estremo orgoglio che l'allegria e la spensieratezza non si respirava solo quel giorno e io e la mia famiglia abbiamo sempre avuto, durante l'anno, tante cene e pranzi come se fosse Natale. Spesso sento di situazioni dove il giorno di Natale si fanno sorrisi di plastilina, per poi tirarsi dietro coltellate, ma per fortuna questo non è mai successo a noi. Natale era solo una scusa per l'ennesima cenetta insieme.
Una volta ricordo di un Natale in cui, di sera, saltò la corrente: ebbene le candele di Natale hanno creato un'atmosfera fantastica. Peccato solo che poi è un casino sparecchiare senza vedere una fava, oltre che diventare impossibile giocare a tombola.
Già, la tombola: non ci giocavamo spesso, preferivamo sempre chiacchierare, però ogni tanto ci giocavamo: ho fatto in tempo a vedere quella con i fagioli, prima che arrivasse quella con le caselle che si abbassavano: tecnologia :-D