lunedì, settembre 19, 2011

Basilicata e petrolio


La Basilicata ha il petrolio, per chi non lo sapesse. Distruzione, rifiuti tossici, acque inquinate, sono state 
parecchie le denunce per il territorio distrutto dai petroliferi. Per una produzione di greggio che, secondo alcuni dati fornisce metà del fabbisogno italiano; per altri invece copre appena il 6 %, pochissimo.

Petrolieri che alla Basilicata mollano appena il 7% dei guadagni: altri Stati all'estero prendono cifre nettamente maggiori. L'unica magra consolazione del povero abitante di questa regione - secondo le statistiche una delle più povere d'Italia - sarebbe stato intascare 90 Euro mensili da usare in carburante. Uno zuccherino, oltretutto soldi che tanto ritornano nelle casse degli stessi petrolieri, chiamali scemi. Però per chi magari non ha soldi, in una regione dove il mezzo pubblico non è il massimo. 

Nessun treno FS a Matera, c'è la stazione ma senza binari, solita presa in giro all'italiana. Sul tirreno passa la Napoli Reggio Calabria, sullo Ionio passa la linea diesel Taranto Reggio Calabria, l'unica ferrovia che taglia la regione parte da Metaponto per dirigersi verso Potenza e poi prosegue fino a Battipaglia. Chi abita in mezzo è fottuto, deve affidarsi ai bus, tenendo conto che l'unica autostrada è la Salerno Reggio Calabria. Il resto sono statali e provinciali varie. Questo per farvi capire come in una regione in cui il trasporto non è semplice di suo e l'auto spesso non è una scelta, ma un obbligo, 90 euro di carburante si accettano anche se sono una presa in giro in confronto ai guadagni dei petrolieri.

Ma purtroppo piove sul bagnato: la regione Veneto sostiene che i proventi dei petrolieri siano da dividere anche con loro, perché in Veneto hanno uno stabilimento che lavora anche il petrolio della Basilicata. Ricordo che il presidente del Veneto fa parte di un partito che si batte per il federalismo, però i soldi dei "terroni" della Basilicata vanno bene. Ottimo, evviva la coerenza, intanto il Tar ha dato ragione al Veneto. Quindi i soldi rimangono fermi, chissà per quanto tempo, conoscendo le tempistiche italiane per gestire queste beghe. Oltre al danno - ecologico -, la beffa - economica -. L'unica cosa positiva è l'occupazione generata dai giacimenti ivi posti.

1 commenti:

Alessandra on 20/09/11, 01:54 ha detto...

Sapevo dei giacimenti petroliferi in Basilicata e della ferrovia inesistente. Non sapevo però della questione legata al Veneto... che schifo, che rabbia!

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