lunedì, aprile 29, 2013

Parigi, Lodi e dintorni


Così potrei riassumere la mia settimana scorsa: tre giorni a Parigi, giusto settimana scorsa a quest'ora stavamo per ridiscendere dalla torre Eiffel per dirigerci al battello della Senna. Io e Mò abbiamo visitato questa bellissima città, abbiamo fatto un tour de force, ma almeno il grosso lo abbiamo visto - anche se velocemente -.

Parigi dalla torre è bellissima, se ci andrete, vi consiglio di prenotare i biglietti online: risparmierete due ore e passa di fila, dato che il biglietto online ha già un orario assegnato. Così in pratica si salta la fila e si entra in 5 minuti. Anche il battello è meglio prenotarlo online, per risparmiare qualcosina.

Per mangiare, a mezzogiorno ci siamo arrangiati con i molti fast food che permettono di mangiare a prezzi onesti. La prima sera abbiamo mangiato al quartiere latino, che ha molti ristorantini tipici. La seconda sera invece abbiamo optato per Montmatre: penso che se fossi stato un parigino avrei bazzicato spesso questa zona, piena di localini e ristorantini vari, ideale per un aperitivo o per una cenetta.

Ho notato che Parigi non è cara turisticamente: i vari souvenir sono proposti a prezzi degni, basti pensare che  io di solito li evito ma a sto giro una torre me la sono portata a casa. Appunto, come dicevo prima, si mangia senza farsi troppo pelare: attenzione solo all'acqua, evitate le bottigliette che sono care più del cibo. Davvero, costa meno bere una birra che una bottiglia di Evian. Fortunatamente si usa servire la caraffa d'acqua - di rubinetto -: buona, dissetante e gratis :-D

Strano invece, tornati da Parigi, ritrovarsi a passeggiare per le vie di Lodi. Il 25 è dura trovare dove andare e, stanchi del lungo viaggio, abbiamo fatto la gitarella molto vicino casa. Dopo aver lavorato il 26 ed aver appurato che, nonostante gli scarsi mezzi, ATM, non eravamo così pochi a lavorare, eccoci al weekend.

Maledizione, acqua come se ci fossero i monsoni thailandesi, noi a cercare un cazzo di mobile del computer. Cari Ikea, mondoconvenienza, brichi vari e chi più ne ha e ne metta: oltre ad orrendi mobili che io saprei fare meglio col traforo, c'era la predominanza del color legno, color ciliegio, color sarcazzo cosa marrone. Ma porc# #òòò@@@à### il biancoooo? Non sto dicendo arancione - c'era pure quello -, ma un colore comunissimo come il bianco. Alla fine ha dovuto salvarmi santo Ebay, stasera vediamo anche su Amazon.

sabato, aprile 13, 2013

In sella alla bersagliera




Ormai è tradizione, arriva Aprile e la bici viene pulita dalle ragnatele: mi spiace ragnetti, d'estate dovete cercare un'altra casa. E come le lucertole iniziano a sbucare al sole, come pure io ed altri ciclisti cominciamo ad andare in strada.

Che poi quest'anno non ci speravo di cominciare come solito, considerando che fino a due settimane fa era inverno e fino al mese scorso la neve faceva ancora capolino. Ma si sa, basta che le nuvole cambino aria e finalmente il disco caldo esce e fa salire di botto le temperature. 23 gradi segna casa mia, erano mesi che non vedevo questi picchi.

Quindi prima pedalata, non ho nemmeno la lingua di fuori, grazie alle corsette fatte che mi hanno tenuto in allenamento. E non mi sono molto lamentato delle auto, ma oggi ho odiato i pedoni. Pedoni che attraversano senza guardare, pedoni che vanno sulla ciclabile: cazzo non è un secondo marciapiede, stai al posto tuo. Pedoni che nelle corsie promiscue cammina a zig zag dicendo "Oh guarda, ho dei piedi e ci sono solo io al mondo, posso girare totalmente a caso".

Nemmeno certi ciclisti scherzano, andando allo stesso ritmo di quando vanno a piedi. Poi ci sono i classici ciclisti della domenica, eh sì che oggi è sabato. Io poi ammetto che non concepisco il concetto della passeggiata in bicicletta, lascio che Cocciante pedali senza fretta, mentre io sfreccio in stile Girardengo sfruttando le scie dei ciclisti e bruciando tutti alla ripartenza del semaforo.

E' ricominciata la mia stagione ciclistica, come ogni anno anche quest'anno mi prometto qualche gita più lunghina. Spero di riuscire a fare quanto promessomi.

martedì, aprile 09, 2013

Non c'è più rispetto

Questi versi li cantava Zucchero nel 1986. Non so allora, ma oggi secondo me ce n'è ancora meno di allora. Basta aprire il giornale per rendersene conto.

Muore a 20 anni, sciacalli lo derubano. Come se non bastasse la tragedia per aver perso la vita, una persona ha pensato bene di derubarlo dell'ultimo stipendio, come denuncia la madre su Facebook. Mai avrei immaginato che si potesse arrivare a tanto, capisco la fame e tutto, ma non giustifico un gesto così tanto vigliacco.

E che dire di quanto accaduto negli stadi in questo weekend? Il derby di Roma rovinato dai soliti idioti, che nulla c'entrano con i tifosi. A Firenze invece Galliani è stato aggredito verbalmente. La cosa che mi ha colpito è che il contestatore che ha preso a maleparole il dirigente milanista non è un adulto, ma un bambino. Ovviamente c'era il padre a fianco, che invece di dargli una cinquina rideva. Questo fa ben immaginare quali valori abbia questo bambino. Un testimone che ha assistito alla scena, ha provato a calmare il giovane ultrà, ma è stato taciuto da questo con ulteriore arroganza. Compilimenti al padre, lì presente, che poi tra l'altro ha proseguito.

Giovane si ferma con l'auto per far passare dei pedoni, accoltellato. Devo pure commentare?

Se non si dà una sterzata netta, qua precipiteremo sempre più.

venerdì, aprile 05, 2013

Quattro anni e non sentirli: L'Aquila

Quattro anni da quel maledetto 6 aprile, tre e trentadue. Ho detto già molto di questo maledetto sisma, potete leggere qui, qui e qui, giusto per citare alcuni dei miei post.

Il problema resta, sempre uguale, sempre stancamente lì. I morti non riposano in pace perché non c'è stata ancora giustizia. I vivi non dormono nelle loro case, ancora conciate male. Il sindaco non sa più cosa fare per farsi sentire di fronte ad uno Stato sordo. E' arrivato a minacciare di togliere tricolore e prefetto, è il simbolo di una città che non sa più cosa fare per farsi sentire.

Oggi ricordiamo tutte le vittime, dagli studenti morti nel rudere dello studente - non chiamiamola casa -, alle persone sepolte nelle loro abitazioni, negli edifici fatti col sale marino. Accendiamo una candela per loro e speriamo che qualcuno possa dare una degna giustizia a chi non è tra noi ed una degna città agli aquilani. Voglio tornare ad ammirare il centro di L'Aquila come quel giorno di dicembre 2008, ultima volta che ho potuto ammirare una città bellissima con il centro perfettamente in ordine.

martedì, aprile 02, 2013

Paolo is back, sono stato a Lecce


E rieccomi dunque, dopo più di una settimana d'assenza. Allora, nessuno si chiede dove sia stato, ma io vi tedierò lo stesso dicendovelo. Per lavoro sono stato a Lecce una settimanina, poi ho fatto un po' di giorni felici dalla mia Mò.

Lecce è una bellissima città, si trova vicino all'Adriatico ma è anche piuttosto vicino allo Jonio. Questo è il Salento, una terra in mezzo a due mari, uno più bello dell'altro. Purtroppo, visto che ero lì per lavoro e visto anche la stagione non proprio adatta, il mare non l'ho gustato. Ho fatto giusto una capatina a Gallipoli per una mangiata.

Il cibo, ecco quello l'ho provato bene. E tra i piatti, mi sono rimaste impresse le varie fritture: dalle verdure, alla pizza fritta. E che dire dei panzerotti, mmm se non provate quelli fatti in Puglia, non avete provato nulla. Passando per i primi, eccovi le sagne ncannullate, io le ho provate con pomodoro ed una ricotta locale.

A Lecce sono molto bravi anche nella cucina della carne di cavallo: io ho assaggiato qualcosa cotto nel sugo, fantastica. Ovviamente ci sono poi moltissime ricette di pesce, lì ce n'è di tutto. Infine un piatto, su cui non avrei dato un centesimo: fave e cicorie. Ora, a me le fave non piacciono, non le mangio mai e pure con la cicoria non va meglio. Difatti, titubante l'ho assaggiato. Ebbene, uno spettacolo, non so come le cucinino, ma il risultato è stato ottimo. Si prendono dei crostini, si intingono nel puré a base di fave ed infine si unisce la cicoria, per mangiare tutto insieme. Non fatevi prendere dal pregiudizio degli ingredienti e provatele.

Ma basta cibo, ho potuto ammirare molte bellezze nella citta di Lecce, a partire dal Duomo, ma anche la Basilica di Santa croce, come pure l'anfiteatro. Ce ne sono parecchie di cose da vedere, ve la consiglio.



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