venerdì, agosto 31, 2012

L'ultimo religioso degno di nome

Ho avuto modo di vederlo da vicino un paio di volte e ho sempre seguito le sue opinioni riguardo i fatti di attualità e le sue idee sulle questioni dove spesso la religione va in fuorigioco.

Carlo Maria Martini ha voluto morire secondo i suoi principi, chiedendo di sospendere le cure per evitare l'accanimento terapeutico: lui stesso nel 2007 fece un'importante osservazione a lato della vicenda di Welby, facendo un distinguo tra eutanasia e astensione dall'accanimento terapeutico. Vi cito questo estratto dell'articolo

Evitando l'accanimento terapeutico «non si vuole ... procurare la morte: si accetta di non poterla impedire» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2.278) assumendo così i limiti propri della condizione umana mortale.
Il punto delicato è che per stabilire se un intervento medico è appropriato non ci si può richiamare a una regola generale quasi matematica, da cui dedurre il comportamento adeguato, ma occorre un attento discernimento che consideri le condizioni concrete, le circostanze e le intenzioni dei soggetti coinvolti. In particolare non può essere trascurata la volontà del malato, in quanto a lui compete - anche dal punto di vista giuridico, salvo eccezioni ben definite - di valutare se le cure che gli vengono proposte, in tali casi di eccezionale gravità, sono effettivamente proporzionate.
Del resto questo non deve equivalere a lasciare il malato in condizione di isolamento nelle sue valutazioni e nelle sue decisioni, secondo una concezione del principio di autonomia che tende erroneamente a considerarla come assoluta. Anzi è responsabilità di tutti accompagnare chi soffre, soprattutto quando il momento della morte si avvicina. Forse sarebbe più corretto parlare non di «sospensione dei trattamenti» (e ancor meno di «staccare la spina»), ma di limitazione dei trattamenti. Risulterebbe così più chiaro che l'assistenza deve continuare, commisurandosi alle effettive esigenze della persona, assicurando per esempio la sedazione del dolore e le cure infermieristiche. Proprio in questa linea si muove la medicina palliativa, che riveste quindi una grande importanza.

E che dire poi riguardo all'apertura per l'uso del condom per combattere le malattie, o l'opinione favorevole per le adozioni ai single. Ultima, non per importanza, l'apertura alle unioni civili e ai gay.

Se questa chiesa mi sta allontanando anni luce dalla religione, Carlo Maria Martini è stato uno degli ultimi baluardi nel provare a capire i problemi di oggi e capire che non siamo più nel 1200. La caccia alle streghe è finita, le crociate non si fanno più e le famiglie di oggi hanno nuovi problemi. Un caro saluto, sperando che in futuro avremo persone che sappiamo proseguire il suo cammino.

Accordo Stato Mafia, fuori la verità

Se ne parla da diverso tempo, il primo a parlarne fu lo stesso Borsellino, prima di essere ucciso. Se l'agenda rossa fosse leggibile - ovviamente ciò è impossibile -, oggi sapremmo qualcosa di più. In questi tempi ci si è concentrati sulla telefonata tra il presidente Napolitano, allora presidente della camera, e l'allora Ministro dell'Interno Mancino. In quella telefonata si dice si sia parlato di accordo tra lo Stato e la mafia. Per maggiori info leggere varie fonti in giro per internet, lo scopo del post non è tanto di parlare di questo accordo.

Chissà com'è che appena si menziona Napolitano,tutti i politici iniziano a dire "Solidarietà", "Non toccatelo". Mica stiamo parlando di Dio Napolitano sceso in terra, è un uomo come tutti, non ha il dono di infallibilità. quindi come tutti gli uomini commette errori. E' innocente? Lo dimostri invece che insistere nel chiudersi come una tartaruga.

Altrimenti, continuando con questo atteggiamento di fuggire da tali notizie, poi uno inizia a pensare male, non trovate? Napolitano, sputa il rospo e non nasconderti dietro la carica istituzionale che ricopri.

sabato, agosto 25, 2012

Ancora qualche giorno

Le meritate vacanze sono quasi al termine, ma ancora qualche giorno da gustare rimane. Dopo una settimana a Rimini, ora mi gusto qualche ultimo giorno di relax, prima di tornare al solito tran tran.

Voi come state? Non prendetevela cari blogger ma in sto periodo non ho letto nessun post - tranne rarissime eccezioni -, sono sicuro che comprenderete.

Bene, a settembre riprenderò con calma la mia attività sui miei due blog, tenete conto che quando torno poi serve qualche giorno per riprendersi. Aggiungiamo che nemmeno il tempo di tornare e sarò ancora a Tel Aviv - stavolta solo per 6 giorni -. Ma va bene così dai.

martedì, agosto 07, 2012

Olimpiadi: delusione ed emozioni

Schwarzer squalificato per doping. Ha fatto tutto da solo, forse morso da quella voglia di arrivare primo che diventa ossessione. Ha fatto tutto da solo, procurandosi l'Epo, iniettandoselo da solo. Ora sono tutti delusi, il ragazzone che sembrava tanto acqua e sapone ha spiazzato tutti. Io, per quanto condanni senza se né ma il doping, ritengo che ci si dovrebbe riempire meno la bocca di buu, paroloni tipo "traditore", "vergogna dell'Italia".

Ha sbagliato come tanti sbagliano, ha ammesso subito, cosa non scontata, considerando certe dichiarazioni sentite da atleti trovati positivi, che hanno negato l'innegabile. Almeno lui ha subito ammesso e si è subito reso conto di quanto ha fatto. Inoltre si è ritirato, non come altri che scontano la squalifica e poi tornano, lasciando sempre dubbi sulla loro genuinità dopo il ritorno. Inutile scaricare su lui tutti i mali del mondo, perché quanti atleti lo fanno per anni, illudendo tutti, aiutati anche da persone esperte che non li fanno beccare? Non è che beccato lui, il doping è finito.

E se Schwarzer piange lacrime di dolore per quanto fatto, oggi un altro atleta piangeva lacrime di dolore fisico: Liu Xiang era pronto a rifarsi dopo il brutto infortunio patito nel 2008 davanti al suo pubblico. Invece lui parte e al primo ostacolo cade e si infortunia. E' costretto ancora ad uscire alla prima batteria. Ma poi, colpo di scena, torna nello stadio e con un piede solo fa il percorso, arrivando all'ultimo ostacolo: lo bacia come per dire "Mi hai tradito ma ti perdono". E poi ecco lì gli altri atleti pronti ad accoglierlo come un vincitore, un vero vincitore morale che oggi ha insegnato che non conta come arrivi, ma l'importante è esserci e credere nello sport.

Infine eccoci alla Idem. Alla faccia di chi a 20 e passa anni sembra non aver più voglia o stimoli, lei a 47 anni suonati ha ancora voglia e forza di competere. Dopo essersi fermata a 38 anni per la seconda maternità, a 40 anni riprende a correre. Dopo la prima olimpiade a Los Angeles - 1984!! -, con la bandiera tedesca, non si è più fermata e dal 1992, si presenta con il tricolore, raggiungendo 8 partecipazioni ai giochi. Oggi è arrivata in finale, vincendo la propria batteria e conquistando il 7° tempo globale. Brava Josefa.

lunedì, agosto 06, 2012

Olimpiadi, prima settimana


La prima settimana di olimpiadi è stata caratterizzata da diverse medaglia, da un paio di sport dove primeggiamo e da un flop clamoroso.

La scherma si colora di azzurro con un podio tutto italiano nel fioretto femminile e due ori dal fioretto di squadra femminile e maschile, cui si aggiunge un argento nella sciabola individuale maschile, un bronzo nella sciabola a squadre. Un dominio, primi nel medagliere di scherma. Anche nel tiro e nell'arco ci siamo distinti, con alcuni oro e diversi piazzamenti a medaglia.

E il nuoto? Dopo il dominio in Mondiali ed Europei, ci si aspettava qualcosa, forse troppo, non si sa. Ma la truppa azzurra torna a casa a mani vuote, non senza polemiche. Accuse tra allenatore ed alcuni atleti, il gruppo si spezza tra chi difende i coach e chi invece li ha attaccati. A questo si aggiungano attacchi tra tifosi e atleti su Twitter. Insomma, il clima è rovente ed ora sarà necessario perché degli atleti blasonati sono stati battuti con tal facilità.

Questa invece è la settimana dell'atletica - oltre che di altri sport -, con Bolt che ieri ha confermato di essere l'uomo più veloce del mondo, stravincendo i 100 metri e ritoccando il record olimpico. Speranze azzurre nell'atletica sono poche: in molte specialità non ci sono atleti azzurri ed in altre pare dura arrivare ad una medaglia. Insomma l'atletica in questo periodo sembra non essere il nostro sport ma la speranza è di portare a casa almeno una medaglia.

E confidiamo che anche negli sport di squadra arrivi qualcosa. Se il Setterosa è già fuori e per ora il team di pallavolo maschile non ricorda i cari vecchi fasti, qualche speranza la si può nutrire nelle donne del volley e nel settebello, tornato combattivo come un tempo.

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