lunedì, ottobre 29, 2012

Grazie mille


Non volevo scrivere un post a caldo, troppe emozioni, sarebbe stato un mix di frasi guidate dall'emozione del momento. Invece io ci tenevo a scrivere qualcosa dopo un po' di giorni, con le idee ordinate, ma anche con i ricordi vivi.

Di te ricorderò la prima casa a Milano. Andavamo a fare un giro nelle vie intorno, mi portavi a vedere dove la metropolitana andava sottoterra. Ed io mi mettevo sulle punte per vederla scendere, così lunga. E poi pensavo che quella che risaliva pochi minuti dopo fosse la stessa che aveva solo fatto inversione. Poi andavamo all'oratorio. Non era niente di che ma a me piaceva andarci perché raramente era aperto e quindi era più la voglia di entrare in un posto normalmente chiuso. Ricordo che là trovavamo a volte le macchinine e tu mi aiutavi a portarle via :-D

Poi ogni tanto mi portavi in giro per il centro. I musei li ho visti con te, ho conosciuto molte zone di Milano. E' grazie a te se ho visto Sant'Ambrogio, l'acquario, le Colonne di San Lorenzo. Con te sono sceso per la prima volta sotto il Duomo. Poi con te ho preso i tram, che tanto mi piacevano. Ma una volta abbiamo preso insieme la metropolitana 3, che aveva appena aperto. Ogni volta che la prendo ripenso a quel viaggio, mano nella mano a te.

Poi man mano sono cresciuto, ma comunque non sono mancati i giri insieme. Ti aiutavo a portare la spesa, abbiamo fatto un periodo di vacanza insieme. Quando venivo a trovarti, parlavamo di calcio: come ti incazzavi quando perdeva la nostra squadra del cuore :-D

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Non posso a questo punto non parlare anche di te. Anche se hai iniziato il viaggio qualche tempo fa, il mio ricordo è vivo come se l'ultima volta ti avessi visto ieri. Cucinavi dei piatti fantastici, una pasta al sugo come la tua non l'ho mangiata mai. Poi parlavamo molto: della scuola poi del lavoro e poi della mia casa, i cui lavori sembravano non iniziare mai. Mi hai dato molti consigli, mi hai raccontato molte cose. Mi piaceva sentirti parlare in dialetto, mi piaceva ascoltarti parlare.

Di voi ricorderò le vacanze a Selvino: stavamo noi tre insieme, grazie a voi riuscivo a scappare dall'afosa Milano. Poi sono venuto a trovarvi quando andavate in vacanza in montagna. Quando eravate al mare, a Pietra Ligure, ero felicissimo di venirvi a trovare, avevate una casa bellissima e poi mi portavate in giro, mi portavate al mare.

Ero felice quando venivate a Milano ed ero triste quando ripartivate. Ho accolto con gioia il vostro ritorno a Milano, perché eravate di nuovo vicini a me.

Oggi siete di nuovo insieme, spero vi arrivi questo mio scritto, voglio solo che sappiate che vi voglio bene e sempre ve ne vorrò. Io sono una persona riservata, fa fatica ad esprimere il proprio sentimento, ma ho sempre cercato di farlo più con i fatti che con le parole.

Ciao miei nonni e buon viaggio nonno, sono sicuro che ora anche tu sei in un posto più bello.

Per i miei lettori, questa canzone ha un gran significato, un giorno ve lo spiegherò.

venerdì, ottobre 26, 2012

Non è il terremoto, è l'uomo che uccide



Non scordate queste parole, che ribadirò dopo ogni sisma. Anche stavolta un sisma del 5° grado basta per mettere in crisi la popolazione italiana. Case danneggiate, pure l'ospedale danneggiato.

Cemento armato questo sconosciuto, salverebbe già molte vite per i tipici terremoti italiani. Aggiungiamo poi qualche crisma in più ed ecco che le case non si danneggiano per nulla. Basta poco cazzo, non dobbiamo inventare nulla. Con i soldi sperperati si potrebbero finanziare edifici antisismici e forse chiuderemmo la lista della morte da terremoto e la lista degli sfollati.

Ricordatevi che una volta che sei sfollato, chissà quanto impieghi a tornare a casa. Chiedetelo agli emiliani o anche agli aquilani. Come sempre in Italia non si fa mai tesoro degli errori, "ogni volta che in Italia succede un terremoto, sembra sempre la prima volta".

giovedì, ottobre 25, 2012

Come domare gli operatori e le loro fregature

E' sera e suona il telefono. Già io sono poco amichevole se mi si chiama mentre cucino, poi quella sera stavo cucinando un minestrone, salutare ma poco attraente. Darò nomi di fantasia, ma tanto potete capire alla lunga  di chi parlo.

"E' la Operatore casa, sa che". Fermo lì, lo blocco e gli dico di non perdere tempo perché tanto ho mollato già la Operatore mobile, figuriamoci se voglio mettermi il fisso. Lui ovviamente fa "l'amicone" e cerca di capire i motivi.

Detto tra noi, dopo 12 anni mi ero rotto le palle del loro atteggiamento che hanno ultimamente, vedasi ad esempio questa avventura. Avventura che si è ripetuta dopo un mese, con un loro ulteriore rimborso come dire "Hai sbagliato tu, ma ti diamo l'onore del rimborso". Non ho mica bisogno della carità. Infine la Wind - e qui cito l'operatore reale -, con cui ho pure l'adsl, offriva un'interessante opzione.

Il sedicente venditore di Operatore inizia un discorso dicendo che Infostrada ha dato i dati a loro e che lui può leggere pure l'Iban. Dice pure che Infostrada per smettere di dare in giro sti dati si vuol far pagare. Io non abbocco, mi sembra una bomba troppo grossa. Ma, rifiutando le avance - commerciali -, saluto il venditore e chiamo Infostrada. Ovviamente loro mi dimostrano coi fatti che non mandano i dati, citando il mio esplicito rifiuto dato in fase di contratto. A quel punto però scrive davanti a me un reclamo da mandare all'Agcom. Scacco al re, servirà forse a poco, ma almeno la prossima volta saprò come respingere i vari operatori.

La prossima volta che mi chiama un altro sedicente venditore di qualunque operatore, sventolerò davanti a lui la minaccia di un altro reclamo. Da oggi colleziono teste di venditori disonesti :-D

martedì, ottobre 23, 2012

L'Aquila, sentenza importante


Oso dire persino storica: per la prima volta un giudice riconosce la responsabilità riguardo un disastro. Per la prima volta è riconosciuta una responsabilità a chi avrebbe dovuto avvisare la popolazione riguardo l'imminente arrivo del sisma. Non sappiamo cosa si sarebbe potuto fare, di certo non rassicurare troppo delle persone. Capisco che non si possa nemmeno mettere in allarme le persone, creando il panico generale. Ma forse sarebbe stato possibile organizzare la macchina dei soccorsi per tempo, allarmando le forze della protezione civile, controllando gli edifici più a rischio, a cominciare dalla casa dello studente.

Però questa sentenza non deve far sedere sugli allori. Ritengo che ci siano altre responsabilità grosse che vanno verificate. Chi ha deciso di mettere degli studenti in un edificio fatiscente? Chi pagherà per un ospedale costruito male, per il cemento fatto con la sabbia marina? Giustizia non è ancora del tutto fatta e tante persone devono ancora essere giudicate da un tribunale.

Foto di Pa0lo87, Flickr.

lunedì, ottobre 15, 2012

E' lunedì e piove



Se già il lunedì è traumatico perché si riprende il tran tran, un lunedì di pioggia non può essere meglio. Poi da sabato hanno lanciato proclami di allarme, manco stesse arrivando l'uragano Katrina. A Roma, dopo i bollettini che annunciavano tormente di neve lo scorso inverno, si stanno organizzando per l'esondazione del Nilo.

A Milano semplicemente piove, ti prende pure in giro perché un attimo smette, tu chiudi l'ombrello e lui ricomincia più forte di prima. In questa situazione ecco che i milanesi della domenica, quelli che l'auto la guidano solo quando non si lavora, cacciano fuori la loro 4 ruote. Poverini, sono convinti di essere idsosolubili e quindi il bus e la metro non va bene, rischierebbero di sciogliersi con l'ombrello del vicino o con  la pensilina del bus che non c'è o perde acqua.

Il problema è che il guidatore della domenica non è abituato al traffico, quindi esce e dice "Quante auto, io dove vado?". Poi prova a partire, poi vede quello strano palo con tre luci. "Aspetta, questa la so, col rosso sto fermo, col verde vado e col giallo.. non ricordo il giallo!!". E quindi succede che col verde vanno piano temendo che arrivi l'odiato giallo, col giallo inchiodano così son convinti che non sbagliano mai.

Sul bus comunque non stai più largo perché lo spazio liberato dagli autisti della domenica è occupato da 1000 ombrelli e purtroppo, se già la gente fatica a tenersi con due mani, figuratevi quando una mano deve reggere un ombrello. E quindi si assiste all'effetto mare mosso, con persone buttate qua e là. Il pirla di turno magari ti bagna con l'ombrello fradicio. Poi finalmente si scende, caffé più veloce del solito perché ho impiegato il doppio del tempo e poi tutti a lavurà. E stasera c'è pure la spesa da fare, evviva :-D

giovedì, ottobre 11, 2012

Bambino portato via, mia riflessione

E' il video del momento, lascia shoccati tutti. Un provvedimento della corte d'appello e il bambino è stato portato via, in modo piuttosto rude.

Ecco, non penso che il video necessita di molti commenti. Però io cercando, leggendo, ho trovato commenti dei parenti della madre, ma poco sul perché. Cosa pensa il padre? Se è un buon padre, non può essere felice di quel video e di come sia stato applicato il provvedimento. Io se fossi lui, sarei abbattuto nel vedere in che modo mio figlio viene prelevato, come fosse un criminale. Nessun motivo può giustificare una cosa del genere, che rischia di shoccare il bambino.

Ancora oltre, l'ultima la più importante riflessione riguarda in generale queste situazioni. Ringrazio il cielo di non aver vissuto da figlio questa situazione e spero di non viverla mai nemmeno come genitore o parente. Partiamo dal presupposto in cui si parla di genitori che amano i propri figli, escludiamo i casi limite. Spesso si legge di come in una contesa genitoriale, si arrivi ai tribunali: quanti genitori oggi non possono vedere i propri figli? In queste situazioni, ognuno perde qualcosa. Un genitore perde un figlio, un figlio perde un genitore e l'altro genitore si ritrova solo. Io ho il timore che in certe situazioni i figli diventano solo un'arma da contendere all'ex, per odio, dispetto, per non lasciarlo all'altro. Certo tutti vogliono avere l'affido dei propri figli perché vogliono loro bene, ma in generale è bene pensare al bene del proprio figlio e difendere il diritto suo di vedere entrambi i genitori.

domenica, ottobre 07, 2012

Apocalittici idioti

Sto guardando in tv Gli apocalittici: trattasi di un programma dove fanno vedere come degli invasati statunitensi, convinti che potrebbe arrivare la fine del mondo o qualche guerra atomica o batteriologica, si sono organizzati.

Quello di oggi è un tipo che è il classico americanone altro 2 metri e largo 3. Lui ha comprato scorta di fagioli secchi e pane di non so cosa: un anno di scorta per 7 persone. Per difendersi da saccheggi che potrebbero verificarsi, ha in casa dei cani - alti forse 30 cm - e filo spinato. E se tutto ciò non basta, ha anche una specie di fucile da guerra. Era bello vederlo affermare con orgoglio che in casa tutte le sue armi sono cariche, poi ci si chiede come i bambini riescano a sparare o come ogni tanto qualcuno impazzisce e ammazza tutta la gente intorno.

Poi un'altra tizia ci dice di come moriremo presto, l'economia si distruggerà e quindi ha in casa un supermercato. Però, essendo una buona forchetta - come detto da lei -, non ha solo fagioli, ma di tutto. Se considerate che già quando fanno spesa normale, comprano roba degna di una reggia, pensate solo che loro spendono 6 8 ore per far la spesa.

Questi ultimi potrebbero partecipare anche a "sepolti in casa", visto che quasi non stanno in casa per far provviste. Ma anche "Pazzi per la spesa", dove vediamo altri pazzi che perdono ore a raccogliere buoni da ogni dove. Quello è fantastico, perché i più esperti arrivano a comprare quintali di roba e a non pagare un cent, ma a farsi pure rimborsare: questo perché negli USA buoni e coupon sono cumulabili e se io pago 5 dollari con 6 dollari di buoni, è il supermercato che deve rendermi un 1 dollaro. E quindi via, gente che fa i conti, compra di tutto e poi magari scopre che ha cannato i conti. E lì sì che rido, poi molti di quelli son braccine corte al punto da non voler cacciare manco 10 dollari.

Vedere questi show mi fa capire quanto le persone a stelle e strisce sono mooolto particolari.

lunedì, ottobre 01, 2012

Indignados, perché non ne parlano




Il tg la7 ne ha parlato, forse anche Sky e qualche giornale. Ma molte testate tengono la cosa in sordina. Gli indignados stanno protestando in modo sempre più forte in Spagna, ci sono stati anche scontri davanti il Parlamento spagnolo. Da quel poco che ho letto, c'è tensione pure nel vicino Portogallo.

E molti qua evitano l'argomento: forse troppa la paura che qualcuno pensi di emularli. Bhé, stiano tranquilli i giornali, perché quando quando ogni giorno veniamo informati delle ultime malefatte dei nostri politicastri, la rabbia sale di suo.

Proprio oggi leggevo di un consigliere regionale che vive a Bologna, ma che dichiarava di avere la casa a 75 km, così per prendere quei 1400 Euro. Nemmeno per andare a Tel Aviv spendo quella cifra, figuriamoci per fare 75 stupidi km - che manco faceva -. D'altra parte, poverino, già prende stipendi faraonici che un operaio mai vede. E questa è una delle tante notizie che fanno svegliare l'impulso della rabbia.

Ed anche se alcuni degli italiani sono invasati e rincoglioniti a farsi file notturne per un telefono, esiste un'altra Italia, fatta di gente che fa la fila ai discount perché il super tradizionale costa. E siamo ormai sfiduciati dei politici che continuano, nonostante tutto, a fare i fatti loro, pensando "Tanto qua gli italiani non si incazzano mai". Si sa che però anche una corda d'acciaio, a furia di tirarla, inizierà a sfibrarsi ed infine si romperà.


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