giovedì, giugno 30, 2011

L'altro volto della medicina

Spesso i medici e gli ospedali finiscono sui giornali per casi di malasanità: medici che liquidano dei pazienti con frasi tipo "Lei non ha nulla" e poi invece questi pazienti hanno peggioramenti, spesso letali. Medici che non operano con attenzione e causano danni ai pazienti.

Invece oggi sul corriere ho letto di un uomo, un medico, che si presenta ad operare un paziente di 70 anni, pur non stando bene - accusava un dolore al petto. Ma affronta con successo un'operazione di angioplastica, quasi 4 ore di intervento. Alla fine dell'operazione, questo medico fa in tempo ad andare in pronto soccorso, dove sviene e muore dopo pochi minuti.

A volte i giornalisti cercano nuovi eroi, esaltando dei fatti e le gesta delle persone. Io stesso a volte mi faccio trascinare, ma d'altra parte quanti medici, non stando bene si sarebbero alzati per andare al lavoro? E' vero che non si dà mai importanza ai dolori del corpo e si dice "Massì, ce la faccio", nessuno immagina che quel dolore potrebbe rivelarsi fatale. Ma è vero che un medico sa che un dolore al petto non sarebbe da ignorare, quindi lui ha preferito mettere davanti la sua professione. Ce ne fossero di medici come lui, che pongono al primo posto la professionalità: chissà quanti pazienti in meno sarebbero stati vittime della malasanità.

mercoledì, giugno 29, 2011

La guerra delle cifre per la TAV



Ebbene ieri sono cominciati i lavori - non senza qualche tafferuglio - per la costruzione della prima opera, che porterà alla realizzazione della lina Torino Lione. Come spesso succede in Italia, queste opere portano sempre polemiche tra i pro e i contro. Poi la battaglia si sposta sull'aspetto politico e lì nasce una confusione grossa.

E' da fare, no non è da fare, serve, no non serve, porterà soldi, no costerà e basta. Al tg assistiamo ad un ping pong mediatico e alla fine perdiamo di vista il fatto in essere. Qual è lo scopo della TAV? Serve? In quale ambito si inserisce.

Purtroppo poi cosa succede? Che si comincia a difendere l'una o l'altra fazione senza sapere realmente di cosa si stia parlando: ci si fida dei dati di una delle fazioni e poi magari un blog scrive "L'opera costera un fantilione di miliardi e girerà un solo treno". Al bar invece magari dicono "L'opera sarà finanziata totalmente dalla UE e passerà 1 miliardo di treni all'anno".

Io su questa opera preferisco non leggere dei dati parziali e farmi un'idea con la mia testa. Io non sono un tipo cui piace migliorare l'infrastruttura a priori senza pensare alle conseguenze, basti pensare il mio parere negativo per nucleare o ponte sullo stretto. Ma ritengo che se in Francia la TAV è presente e sulla Milano Torino è presente, in questo momento la Torino Lione rappresenta un collo di bottiglia: lì i treni debbono rallentare ed oltretutto non è possibile aumentare più di tanto la frequenza dei treni.

Attualmente da orario conto una 50ina di treni tra regionali ed EC. Poi sarebbero da sommare i merci  - i cui orari non sono pubblici -: tra i merci segnalo i convogli dell'autostrada viaggiante, ovvero convogli merci che trasportano camion e camionisti sui binari del treno. I numeri non sono da capogiro, di sicuro nel 2000 transitavano molti più merci. Ma la TAV secondo me potrebbe ridare vigore ad un trasporto su rotaia che in questa tratta sta calando: secondo me se oggi si predilige l'auto al treno per trarportare cose e persone tra Italia e Francia, allora una linea nuova potrebbe ridare nuova linfa al treno.

A quel punto, da parte mia avrebbe senso vietare la circolazione dei camion - come avviene ad esempio da Innsbruk a Brennero - sull'autostrada, invogliando così ad usare il trasporto su treno. In più potrebbero aumentare i servizi internazionali tra Parigi e Milano, togliendo concorrenza all'aereo - che è inquinante -. Insomma un'opera come la TAV può essere il biglietto da visita per rilanciare il treno ai danni di auto ed aerei.

Certo, il tutto non sarà automatico, se ci si limita a costruire una linea senza pensare poi come sfruttarla, allora sì che sarebbero soldi buttati. Pensate però sulla Milano Roma: nonostante alcune cose siano da migliorare e nonostante i prezzi non siano popolari, un primo effetto positivo arriva: le persone ora prediligono meno auto ed aereo, preferendo il treno.

Poi, non per questo sosterrò il sì a spada tratta e quando ci sarà da fare critiche oggettive, le farò; ma prefereirei non affidarmi a dati che possono peccare di parzialità.

martedì, giugno 28, 2011

I kamikaze



E' un periodo che parlo di humus umani, di tipi di personaggi. Oggi parlo dei kamikaze, quelle persone che pur sapendo che certe situazioni le faranno soffrire, si buttano sempre "nel fuoco".

C'è il kamikaze d'amore, un classico. Pur sapendo che quella persona è una stronza, una mangiauomini o un tombeur de femme, a loro piace farsi distruggere il cuore, farsi prendere in giro. Se tu dici loro "va che quella persona è così", loro ti rispondono pure "Sì lo so, ma che ci posso fare".

Poi c'è il kamikaze del lavoro, quello che sa che dovrebbe stare al posto suo e fare il proprio lavoro: ma è più forte di lui, lui deve aiutare il collega, prendere iniziativa, fare quella cosa. Poi come va a finire? Con la medaglia? Con la stretta di mano? Seee, la medaglia in testa e la mano te la stringono sui zebedei, perché hai fatto una cosa non richiesta, perché hai lavorato più di quanto richiesto. E lui lo sa, se lo avvisi e gli dici "Lascia perdere", lui fa "Massì a sto giro andrà bene", invece va come sempre.

E che dire del kamikaze a cui piace riprovare esperienze che lo fanno soffrire o incazzare? Pensa che dopo appena pochi mesi le cose siano cambiate o magari non ci spera nemmeno ma, per passare il tempo, gli piace andare a riprovare se il fuoco scotta. Puntualmente dopo 10 minuti lo vedrai sotto l'acqua fredda.

Sapete cosa mi dà fastidio di queste situazioni? Innanzitutto a me dà fastidio il concetto di autolesionarsi, non riesco a stare zitto se vedo uno che si vuole tirare la zappa sui piedi, mi vien proprio da dirgli "Ma sei scemo?" Mi dà fastidio anche perché questi ingenui kamikaze spesso vanno ad alimentare fuochi di persone arroganti: queste persone negative si sentiranno più forti perché hanno trovato un altro kamikaze boccalone che cade nella loro rete.

Infine rimango stizzito quando vedo tornare con le ossa rotte l'autolesionista e guardandoti con l'occhio spento - e nero - ti dice "Ma il fuoco scotta ancora" e tu invece che consolarlo vorresti finirlo e dirgli "Te l'avevo detto cazzo, non mi dai mai retta".

lunedì, giugno 27, 2011

La seconda prova di maturità



Tranquilli, la seconda prova sarà di elettronica, l'anno scorso è stata di telecomunicazioni: è ovvio che alternano. Per chi come me faceva l'ITIS di perito di elettronica e telecomunicazioni c'era questo dubbio. Così abbiamo tutti comprato il manuale di elettronica - concesso durante la prova, come se fosse un dizionario -. 100 mila lire che poi sono andate buttate: prova di telecomunicazione.

Oltretutto il nostro professore ha spiegato solo elettronica, di TLC non ha mai seguito il programma. Quindi quel giorno eravamo tutti nella cacca - senza mezzi termini -e nessuno scriveva. Quindi il prof ha dovuto darci in qualche modo il la, lo spunto che era un atto dovuto per recuperare la previsione errata ed un mancato insegnamento della materia.

Lo schema fu questo: ogni prof della commissione interna portò a bere un caffé un membro della commissione esterna. 4 prof interni con 3 prof esterni e il presidente - esterno ovviamente -. In barba a regole rimase solo con noi il prof di TLC. Non pensate che a quel punto fu facile: è come se uno che sa latino spiega come fare la versione a chi nemmeno sa cosa sia questa lingua. Difatti, nonostante tutti più o meno presero almeno la sufficienza, ci fu chi seppe fare bene il compito, argomentando in modo tecnico, chi invece scrisse quattro formule senza manco sapere cosa stesse scrivendo.

E così anche la seconda prova è andata: dopo l'11 del tema, aggiungiamo un 15 della seconda prova. Per la terza prova, manco faccio un post a parte e ve la spiego qua. Arrivaii troppo sicuro di me e così quelle domande mi spiazzarono un attimo e presi un misero 10. Così non va, pensai, all'orale devo arrivare più preparato.

Nella prossima puntata vi racconto come preparai l'esame, anche lì c'è di che raccontare :-D

giovedì, giugno 23, 2011

I temi di maturità

Io consiglio ai maturandi di non ascoltare mai le ipotesi di temi dette dai giornalisti e di non affidarsi mai ai temi classici.

Quest'anno hanno ipotizzato come temi i 150 anni dell'unità d'Italia, Fukushima o altri temi. Nulla di più sbagliato, ovviamente. Ogni anno ci ricadono nelle stesse teorie puntualmente smentite.

Tra l'altro io fino al 1999 quando vedevo i titoli dei temi, iniziavo ad avere un misto di sudorazione e pensavo - ecco se becco questo tema, sono fottuto. Dal il 2001 invece penso sempre "Se facevo l'esame quest'anno ero fottuto, meno male che ho già finito. E nel 2000? Nel 2000 non so com'è ma sono riuscito a fare un tema decente. Quell'anno è stato l'anno d'oro dei temi, ho preso il mio unico 8 in un tema di storia - il dopo guerra - ed l'unico 7 in un tema d'italiano.

Che poi io ho sempre odiato i temi, scrivere su un argomento imposto da qualcuno. E' strano forse per un blogger, ma forse no, perché in un blog il tema me lo scelgo io e non c'è la prof che arriva con la penna rossa a sottolineare gli errori e dare un voto che spesso è soggettivo. Perché se io scrivo un pezzo di tendenza sinistra e ho la sfortuna nera di beccare uno dei pochi professori di destra, sono di nuovo fottuto. Poi andava scritto in brutta e riscritto in bella, che pizza. Per la cronaca mi diedero 11 punti su 15 al tema d'italiano, io speravo almeno in un 12, ma va bene così.

Note dalla redazione, domani faccio un weekend lungo dalla mia Mò, ci si legge lunedì: fate i bravi in mia assenza.

mercoledì, giugno 22, 2011

Se lo stipendio arriva tardi

Per cause stupide a volte lo stipendio arriva tardi: qualcuno è assente, qualcun'altro non vuole firmare per quell'uno, insomma per cazzate che sarebbero agilmente risolvibili. Allora diciamo un concetto.

Se non ricevo lo stipendio, poi mi innervosisco perché devo dire al signor mutuo "per questo mese ce la fo, ma cerca di prendere i soldi dolcemente", ma lui freddamente se li chiappa tutti. Io a quel punto non mangio, o forse mangio lo stesso, ma debbo affidarmi alla carne di quel supermercato. Ogni volta che mangio un boccone di quella bistecca, è come una roulette russa: ci sarà il virus o no? Sono ancora vivo, anche oggi mi è andata bene. Però per questa cosa vado in stress.

Arrivo al lavoro già stressato: e chi ha voglia di lavorare, sapendo che il mio stipendio tarda ad arrivare facendo gratis? E poi la carne di ieri inizia a ribellarsi, era davvero "virus free"? Basta, ho bisogno di riposo, nel weekend vado al mare, ma cavolo senza soldi andò vado? Al più mi faccio un bagno nell'idroscalo; see, manco se mi pagano, oddio se pagano magari ci penso.

martedì, giugno 21, 2011

Quelli che vogliono fingere di avere più di quanto hanno

L'altro giorno ero in bici intorno al mio nuovo quartiere e passo vicino a dei loft. "Oh bella" penso "chi se lo prende un loft in questa zona periferica". Difatti mi sembravano per metà vuoti, ma qualcuno ci abita. Un mio amico ha detto che ovviamente sono belli costosetti, ma chi si prende un loft ad un prezzo caro in periferia.

Certo, in centro il loft costa ancor di più, ma cavolo se hai i soldi per quel loft, con i stessi soldi ti compri un bell'appartamento in una zona tattica, in un bel quartiere. Però col loft appari, poi puoi dire "Io mica ho un appartamento, io ho un loft". Peccato che in centro non se lo possono pagare, ma pur di apparire, lo prenderebbero pure in periferia.

Però, mi direte, il loft può davvero piacere, può diventare un concetto di gusti, di moda. Va bene, ci sta, ma allora spiegatemi i geni che il 7 gennaio, con l'apertura dei saldi, fanno file di ore pur di avere il capo firmato. Anche qua io penso che se i soldi li hai, te lo puoi prendere durante l'anno. Andare a farsi 2 3 ore di fila per voler per forza prendere un capo che durante l'anno non puoi permetterti mi pare ridicolo.

Poi ci sono quelli che noleggiano auto bellissime, spacciandole per loro, quelli che fanno le rate per il cellulare o per il 50 pollici. Insomma, ormai pur di apparire si scende a qualunque compromesso, si accettano pure rate infinite. Poi non ci sono i soldi per mangiare, pazienza, però hai l'ultimo cellulare, vuoi mettere? Bene, adesso allora mangiati lo smartphone, furbone.

lunedì, giugno 20, 2011

E adesso, dopo il referendum


Ok, il nucleare non si farà, così ha deciso l'elettorato. Ma adesso? Una cosa corretta che affermavano i nuclearisti era che ci vuole un'alternativa al gasolio - o peggio al carbone - per produrre energia elettrica.

Solare? Certo, il solare è il futuro, ma non con le tecnologie attuali: la resa è bassa e per produrre sufficiente elettricità servono ettari di terreno. Allora, per il popolo del web il lavoro non è finito. già, perché da più parti è stato detto che questo referendum è stato vinto grazie al grosso apporto di internet: la tv non si è sbattuta più di tanto per parlare dei referendum, quindi internet è riuscito a coprire questo gap che ha portato al quorum.

Ora tutti noi che abbiamo pubblicizzato e promosso i referendum non dobbiamo fermarci. La bocciatura del nucleare era solo un passettino, adesso dobbiamo martellare le istituzioni affinché siano sensibilizzate a promuovere la ricerca per il solare. Se si riuscisse a trovare dei pannelli con miglior resa, ecco che la tecnologia potrebbe essere usata meglio di quanto si faccia adesso.

Qualcosa si sta facendo in tal senso: ho letto di pannelli che funzionano meglio di quelli "classici", ma costano di più. Addirittura da qualche anno esistono le vernici solari. La ricerca deve andare avanti e noi tutti dobbiamo martellare perché ciò avvenga.

domenica, giugno 19, 2011

Video della settimana - Papere da matrimonio



Una simpatica papera, tutta da ridere. Dedico il video ai miei amici Michela e Gaetano che ieri sono convolati ieri a nozze. Auguriiii.

venerdì, giugno 17, 2011

E adesso dove andrà la sciura Maria

Di sti tempi tiro sospiri di sollievo avendo evitato di comprare mobili da Aiazzone, avrete sentito che casino sta succedendo. Ma quel che è peggio, è che Aiazzone non è il solo caso di catena di mobili in fallimento. Oggi leggo che anche Katia arredamenti è nei guai: pensate che la polizia ha chiamato l'operazione di indagini "Sciura Maria".

E il mio pensiero va proprio a lei, la sciura Maria citata sempre nelle reclame. Dove andrà a comprare i mobili? E' come se un anziano che fa la spesa allo stesso negozio da anni, un giorno trova il cartello chiuso. E' come quando io, che compravo i videogiochi da Pergioco, un giorno vado e lo trovo chiuso, o ancora è come quando dopo anni ho trovato la claire del mio barbiere storico chiusa. Sono cosa che ti spiazzano.

Che poi sta sciura Maria che casa ha da dover andare sempre a comprare mobili da Katia arredamenti? A meno che lei li compra e poi li rivende? Oppure ritiene che quando un mobile si impolvera, va ricomprato anziché pulirlo? Certo, ora Katia che negli spot si faceva vedere sempre in viaggio di qua e di là, ora non potrà più muoversi. Un'idea ce l'avrei per lei: finché è ancora libera, fatti un viaggio in un bel posto e restaci un bel po'. Se non ha idea di dove andare, io le suggerisco il Brasile, dove c'è sempre il sole; oltretutto se non hanno estradato un terrorista, figurati se ci consegneranno una persona per una semplice bancarotta.

giovedì, giugno 16, 2011

Ed ora cosa ci faccio con l'uranio



Ecco lo sapevo, è passato il sì. Io mi ero comprato un quintale d'uranio, ora non me lo compra nessuno, devo trovare il modo di riutilizzarlo. Idee?

Dunque, magari ci faccio delle torce. Massì delle torce in cui la barra fa da luce perenne, una bella luce verde. Ecco, consiglio di armeggiarle con guanti di titanio, ma per il resto è una figa. Ah, non fatela cadere a terra, provochereste un bel casino.

Altrimenti, potrei metterla nell'auto. Smetto di fare benzina per 3 anni con una bella barrettina. Spero solo che nessuno mi venga addosso, poi il fungo mi rovinerebbe il colore dell'auto. Ma anche no, l'auto mia è verde, l'uranio è verde, direi perfetto.

Vi serve uno scaldabagno? Ve lo do io, con una bella barra potete anche non attaccarlo alla corrente per 4 anni. Occhio solo a dosare l'acqua calda con quella fredda, onde evitare scottature. Anche per l'abbronzatura, vi fornisco di lampada nucleare. Vi verrà una tintarella da fare invidia a Carlo Conti.

Infine oggi mi ha contattato un distinto signore iraniano, quel brav'uomo col pizzetto. Dice che gli serve per non so cosa, boh ha parlato di Israele. Parlando in arabo non ho capito molto, però mi ha mostrato tanti soldi, il resto chissenefrega :-D

mercoledì, giugno 15, 2011

Le televendite





Lunedì mi alzo alle 5.40 per andare al seggio. Accendo la tv per sentire qualcosa mentre faccio colazione. A quell'ora canale 5 non è ancora partita con prima mattina e allora per riempire un buco piazzano una televendita. Sapete quelle tipiche americane col doppiaggio? Ecco, di solito senti pure parlare in inglese sotto, qua almeno il doppiaggio era fatto bene.

Mentre la guardavo pensavo "Cavolo, ma esistono ancora dei beoti che ci cascano?" E' incredibile il modo che usano per attrarti.

Prima ti presentano un bisogno che tu non credevi di avere. Tipo come tagliare la verdura in un istante. Non posso tagliarla col coltello? No perché secondo loro impiegherei ore: alla faccia, mica devo tagliare una sequoia, è solo un po' d'insalata. Vedi pure le immagini in bianco e nero con una maldestra massaia che fa volare verdure ovunque e non ricava nulla. Questo aggeggio invece taglia all'istante un intero orto e rende pure felice la famiglia che mangia con più gusto l'insalata.

Hanno fatto pure la gara Massaia con quell'aggeggio VS ipotetico chef - se si cucina a casa è già tanto -, con un coltello - che magari non taglia nemmeno il burro -. Ovviamente la massaia stravince, il tipo della televendita sfotte pure il cuoco.

La cosa che odio delle televendite è che dopo averti spiegato il prodotto, ricomincia di nuovo da capo: alla fine in 20 minuti mi ha mostrato le stesse immagini 5 volte e ripetuto il concetto per 200 volte. Questo modo di fare le televendite è identico da 20 anni, ma se continuano a farle così, vuol dire che ci sono ancora parecchi furboni che si fanno incantare.

martedì, giugno 14, 2011

Il mio blog Co2neutral

E vabbé dai ci provo anche io con questa iniziativa, sperando che sia vera e sincera, dai mi voglio fidare :-D
Cominciamo dalle basi, che copio dal sito che parla dell'iniziativa.


Come fa 1 albero a neutralizzare la produzione di CO2 del tuo blog?
Quanta CO2 produce il mio blog? Secondo il Dr. Alexander Wissner-Gross, attivista ambientale e fisico di Harvard, un sito web produce una media di circa 0,02 g di CO2 per ogni visita. Assumendo 15.000 pagine visite al mese, questo si traduce in 3,6 kg di CO2 l’anno. Questa produzione è legata soprattutto al funzionamento dei server.

Quanta CO2 viene assorbita da un albero? Dipende da diversi fattori, ma la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) calcola che un albero assorba ogni anno in media circa 10kg di CO2. Noi consideriamo prudentemente 5kg l’anno per ogni albero.


Dove piantiamo gli alberi e come?
Doveconviene.it pianta degli alberi in partnership con www.iplantatree.org, iniziativa ecologica tedesca che ha già realizzato opere di riforestazione in diverse aree.

Al momento, il progetto di riforestazione attivo al quale Doveconviene partecipa - insieme al nostro blog - è dislocato a Göritz: stanno piantando delle quercie.
Come fare per far diventare il vostro blog CO2-neutral? Seguite questi semplici passi:
1 -     Scrivete un post sul tuo blog su questa iniziativa dicendo che il tuo è un blog a impatto zero di CO2
2 -     Scegliete un bottone per l’iniziativa e mettetelo sul vostro blog
3 -     Segnalate il vostro blog all’indirizzo co2neutral@doveconviene.it
4 -     L’albero verrà piantato!

Doveconviene.it raccoglie i volantini della maggior parte delle catene commerciali (Mediaworld, Unieuro, Ikea solo per citarne alcune), in modo che gli utenti possano sfogliare i volantini e confrontare le offerte in un unico luogo prima di fare acquisti.
I volantini sono divisi per categoria: elettronica, supermercati, discount, bricolage, arredamento, abbigliamento e viaggi.
Per ogni catena, oltre al volantino in validità, vengono visualizzate quali sono le filiali più vicine a casa, complete di orari di apertura, ad esempio:

Capito? Il mio blog di scemate e cose serie inquina. Ed ora che si fa? Si fa che la piantiamo. Mannò, non la piantiamo il blog, ma piantiamo un albero. Solo che o vado al parco Lambro, dopo essermi procurato l'alberello, oppure lo faccio fare a qualcun'altro con più esperienza di me in fatto di alberi.

Doveconviene è un sito che già utilizzo per cercare i volantini dei vari supermercati e negozi vari; mi ero iscritto qualche tempo fa sapendo che quando sarei andato a vivere da solo, mi sarebbero serviti i volantini per confrontare i prezzi. Non è un caso che proprio doveconviene proponga un'iniziativa ecologica di questo tipo: con i volantini "digitali" si risparmia carta, costi di produzione, non si inquina e non si abbattono alberi. A quanto pare, ogni anno 500.000 tonnellate di carta vengono impiegate per stampare i volantini,  3 milioni di alberi, sticacchi mi vien da dire.

Il seggio dove non quaglia nulla

Certo, per fare lo scrutatore di 9 schede referendarie serve una mano pronta a firmare migliaia di schede. Nel mio caso quasi 1000 votanti per 9 schede, divise tra tutti gli scrutatori. E così il sabato si finisce alle 23, mai successo di far così tardi sabato.

E' vero comunque che ci si è messa un'organizzazione non impeccabile: come si fa a contare le schede, poi riprenderle e firmarle, poi riprenderle e timbrarle. L'altra volta facevamo tutte e tre le cose e i conti sono tornati al volo. Questa volta nonostante questo inutile scrupolo, ma soprattutto inutile perdita di tempo, ci si è messi una vita.

Poi da noi è successo di tutto, specie il lunedì. Prima i conti non tornano e meno male che io ho contato le schede pronte da dare alle 8. Poi arrivano insieme 3 persone con accompagnamento che bloccano la fila, poi arriva una che non voleva le schede nazionali e le ha strappate. Le voleva pure buttare nel cestino della carta, criminale. Poi le schede di Milano erano malefiche, sottili che si appiccicavano tra loro quando le consegnavi.

Infine ho fatto fatica a prendere feeling con il presidente. Brava persona, scherzosa, ma quando va in stress - e ci andava anche per cose che pure per me sono banali -, diventava intrattabile. Diceva "Fai questo", tu lo facevi e poi ti chiedeva perché lo facevi oppure non andava mai bene come facevi le cose. Oltretutto non ascoltava molto i consigli, insomma per la prima volta mi sono trovato un po' male su questo aspetto.

Ma vabbé è andata, per la prima volta sono felice che sia finito, di solito mi dispiace quando queste iniziative finiscono, ma non questa volta :-D

sabato, giugno 11, 2011

Quattro sì, è facile


Oggi inizio a scrutare, per la terza volta, allora per questi giorni vi lascio questa nota. Ricordatevi che dove si sono già insediate le aziende private, l'acqua ha avuto aumenti dove del 300 %, dove addirittura del 700 %.

Sul nuclerare, mi sono espresso a più riprese, ma vi ribadisco il concetto. In Italia nemmeno le discariche si sanno fare, finisce sempre l'infiltrazione mafiosa. Si costruiscono le case con la sabbia marina - e al primo terremoto cadono come i castelli fatti con le carte -. Vi fidate che per il nucleare non ci saranno infiltrazioni mafiose? Per il resto, vi rimando ai vecchi post sul nucleare.

Legittimo impedimento. Io voterò sì perché ritengo che la legge dev'essere uguale per tutti. Se io sono chiamato a processo, non posso giustificarmi - giustamente - che ho da lavorare e non ho tempo di presentarmi al processo. Una carica istituzionale deve dare il buon esempio a sua volta, altro che legittimo impedimento.
Questo post lo lascio qui come promemoria. E se vivete a Milano, non scordatevi dei referendum comunali.

venerdì, giugno 10, 2011

Gli anti rumore colpiscono ancora


In passato mi sono già dedicato a quella categoria di cittadini che pretendono che a Milano non si facciano concerti, non ci siano locali, non si faccia nulla. L'ultima vittima di questa schiera di cittadini è un oratorio. Immaginate il parroco che si vede arrivare un'ordinanza per sospendere le attività sportive perché rumorose.

Poco importa se l'oratorio non luogo di partite di serie A, ma di iniziative per coinvolgere i giovani. Vorrei capire con che coraggio i residenti si siano rivolti all'ARPA chiedendo di sospendere il rumore proveniente dall'oratorio. Quello che mi lascia basìto è il fatto che questi rumori fino a ieri si sopportavano senza problemi. Oltretutto l'oratorio esiste da molti anni, non escano a dirmi che sono arrivati prima loro di questa struttura.

Io allora cosa dovrei dire che mi sento il rumore delle ventole di una centrale? Io la baratterei subito con lo schiamazzo di un oratorio, con il suono di un concerto o con l'allegro schiamazzo di una movida. Per il resto spero che questo oratorio alla lunga la spunti su queste persone che forse si sono dimenticate che anche loro sono state giovani.

Foto di piermario, Flickr.

giovedì, giugno 09, 2011

Teorema dell'ombrello



Vabbé dai è un classico, quasi non sarebbe nemmeno da scrivere, perché credo succeda a tutti. Quando al mattino vedo tempo grigio, con nubi che promettono pioggia, se prendo l'ombrello, durante il giorno non scenderà una sola goccia di pioggia.

Ma se invece mi alzo, vedo che il tempo è grigio, ma quel grigio chiaro, col cielo che pare voglia aprirsi, io mi faccio convincere a lasciare a casa l'ombrello grande - portando comunque quello piccolo, mio fedele salvavita. Ebbene, se lascio l'ombrello grande a casa, state certi che  verrà giù una pioggia seconda solo al diluvio universale.

Questo fatto mi è successo lunedì, quando ho portato l'ombrello senza usarlo in giro per Milano. Invece ieri, ho visto cielo che prometteva bene e ho lasciato l'ombrello a casa. Appena arrivato in ufficio, ecco che comincia la solita pioggia e mi sono bagnato le scarpe - avendo pure messo quelle più leggere -. E questo fatto succede sempre, al punto che ormai considero il mio un ombrello scaccia pioggia.

Però ogni teorema ha le sue eccezioni: ho iniziato a scrivere questo post mercoledì quando mi stavo rendendo conto di aver portato ancora per nulla l'ombrello con me. Ma stavolta qualcosa è andato storto, alle ore 17 si è scatenato un temporale di quelli belli. Caro ombrello, mi perdi il fluido? :-D

mercoledì, giugno 08, 2011

Primi 50

C'è voluto del tempo, c'è voluto il giusto impegno, ma da qualche giorno il blog festeggia i 50 follower, un risultato che fino ad un anno fa sembrava irraggiungibile. Grazie a tutti per la preferenza accordata :-D

Primi giorni in casa nuova

Era il 2004, maggio del 2004 quando ho prenotato la mia casina. Allora c'era una vecchia fabbrica, quindi è stato un acquisto su carta. Da allora sono passati 7 anni tra attese burocratiche, attese di costruzione, sacrifici economici ma ieri finalmente eccomi dentro casa. Ora vi scrivo dal mio soggiorno ancora semivuoto.

Che dire? Bello perché alla fine ce l'ho fatta e sono qui. Oggi prima spesa: di solito la prima spesa o si scorda un mucchio di cose, o si prendono un sacco di cose inutili, oppure entrambe. Cose inutili non ne ho prese per lo meno, però ho scordato della roba. Poi di certo dovrò tornare a comprare quel che manca, man mano mi sistemo.

Non nascondo un fatto. Per anni ho detto "Voglio andare a vivere da solo, voglio i miei spazi", però poi all'inizio mi sono sentito un po' spaesato. Una casa nuova, mobili nuovi, insomma la devo ancora sentire mia. Oltretutto, abituato per anni a vivere con qualcuno in casa - i miei -, ora mi fa strano vivere in una casa da solo senza compagnia. Io poi non amo la solitudine, mi piace la compagnia. Però sono piccoli momenti di smarrimento, man mano prenderò sicurezza, entro qualche mese diventerò esperto :-D

Anzi se non vi tedia la cosa, vi parlerò di come sono arrivato oggi a questa casa, è stata un po' un'avventura :-D

martedì, giugno 07, 2011

Solita triste storia italiana, uomo in coma dopo banale intervento

Questa storia letta oggi sul corriere genera una rabbia multipla. Ci si indigna perché per un'operazione banale si rischia di finire in coma, ci si indigna perché nessuno paga per questo errore ed infine si rimane sconcertati davanti al fatto che ora questa persona debba condurre una sopravvivenza - non può essere definita vita - attaccata ad una macchina.

Questa donna racconta di come suo marito sia finito in coma in seguito ad un intervento molto semplice, quale la rimozione di due punti metallici dalla bocca. Invece, dopo l'operazione, il marito è andato in coma. Nessuno ha fatto nulla, le persone che hanno fatto l'intervento non hanno pagato per il loro errore. Lo Stato non si prende alcuna responsabilità, l'ospedale non paga e lei deve tirare con uno stipendio solo - pure basso -. Però se ora chiede di staccare la spina, apriti cielo.

Spiegatemi come mai se io sbaglio in buona fede a pagare le tasse, lo Stato non guarda la volontà ma mi chiede fior di multa. Se invece lo Stato, attraverso i servizi pubblici, sbaglia, non paga e non paga nemmeno chi ha sbagliato. Ci spiace, è andato in coma. Bhé? Può mica finire qui la cosa.

Sull'aspetto del diritto della vita sappiamo bene come vanno le cose qui: Welby non ha avuto diritto al funerale - concesso però a fior di criminali e dittatori -, il povero Peppino Englaro ha dovuto patire per poter dare una degna morte alla figlia. Io sono credente, ho sempre chiesto di non affidarsi a me per staccare la spina, perché non avrei il coraggio. Però ritengo sacrosanto il diritto di una persona di poter scegliere di non rimanere attaccato alla macchina. Questa non è vita cazzo, questo è accanimento. Si dice che Dio deve decidere della vita: bene, la macchina è stata creata dall'uomo e forza un essere umano alla sopravvivenza, va staccata e lasciato che Dio si prenda in cura quest'anima.

Seguirò questo caso e non mancherò di aggiornarvi, è l'ora di finirla con questo scarica barili: sbagliano a curarti e sono cazzi tuoi e non hai nemmeno il diritto di applicare il testamento biologico.

lunedì, giugno 06, 2011

Appello per il Cesco

Gliel avevo promesso, ora non posso tirarmi indietro. Eh già perché oggi avrei potuto parlare di tante cose, tipo sparare boiate a caso, parlare di argomenti seri. Ad esempio se una persona indica la luna, è davvero stolto quello che guarda il dito? Non so, magari lui non guarda il dito in essere, ma l'anello d'oro e sta pensando come fregarglielo. E quel rolex che porta in mano? Interessante. Guardatela tu quella cazz di luna, che tanto conosco a memoria; io intanto guardo come rubarti il rolex.

Ooooh sto andando fuori topic, ma non ho nemmeno inizato il topic. Dunque, riordiniamo le idee. C'è un blog, (a) prova di crash. Bhé, che sono quelle facce da ebete? Idioti, è da mesi che ne parlo, che ci scrivo, non l'avete ancora letto??

Daaaaaiii che ho poco tempo e devo uscire, state attenti un minuto. C'è un blog, dicevo, de il cesco. Lui sembra un tipo strano, ma nemmeno tanto se messo al mio confronto e comunque penso sia una brava persona. E come tutte le brave persone, hanno dei sentimenti, si innamorano pure, pensa te. L'altro giorno era in una copisteria di Chieti e ha visto una ragazza. Non sa cosa, ma qualcosa è scattato, si è illuminato, ci ha parlato un po' e si è accesa la scintilla.

Solo che, come spesso succede ai neo innamorati, sul più bello si perde il polso e si scorda di fare la cosa più importante: dagli il numero cazzoooo, ti sei scordato la cosa principale. Ed ora ha lanciato l'appello qui, sperando che qualcuno che legge sia di Avezzano o studi a Chieti. Insomma che scatti il viral passa parola. Ormai su internet trovi tutto, anche Rolex rubati durante le notti di luna piena, ehm, e soprattutto gente che arriva ad un obiettivo tramite il passaparola di internet.

E allora fate man bassa di passa parola, chiedete a persone di Avezzano o Chieti se conoscono una ragazza che qualche giorno fa ha parlato con un ragazzo in una copisteria. Se Justin Bieber è diventato famoso con un video su Youtube mentre balla in doccia - più o meno è andata così -, perché Cesco non dovrebbe farcela a trovare questa ragazza? Ancora quella faccia da ebete, non state fermi, fate passa parola.

sabato, giugno 04, 2011

Video della settimana - Sandro Piccinini



Ma chi è dei due quello vero? Bravissimo Andrea Perroni. Ed ora eccovi quello vero :-D

venerdì, giugno 03, 2011

Matrimonio con sponsor, immagina la scena





Leggendo il blog PopCorn e cioccolato, ho notato un post su un matrimonio con lo sponsor. L'idea è venuta a due sposi che hanno pensato di ammortizzare la spesa del matrimonio, facendosi sponsorizzare da aziende varie.

Sarebbe una figata, già immagino la scena. Al mattino arrivano i primi invitati e tra loro ci sono alcuni "uomo sandwitch" che gentilmente reggono il cartello "Bevete Cola Pola". Poi arriva lo sposo, col suo bel vestito e saluta gli invitati con "Ti piace il vestito? L'ho preso con i saldi da Boncilel, se vai e menzioni il matrimonio mio, ti regalano la cintura.". Poi si avvicina ad un altro invitato e gli dice "Scarpe non perfettamente pulite? Usa scarpalucida, lucido istantaneo". Arriva la sposa finalmente accompagnato dal padre. Bellissima lei, un abito bianco con strascico, lo strascico porta una scritta: "non pulire il pavimento con lo strascico, usa l'aspiratutto Birloni".

Ecco la funzione, il parroco fa la predica e tra un sermone e l'altro, inserisce brevi scatch. "Quando l'occhio si sta per addormentare, provate pillole di caffeina pura". Poi arriva il momento del sì. "Prendo te come mia sposa e prometto di comprarti un set di padelle di Padellonia". "Prendo te come mio marito e prometto di portarti al SuperMedia per comprare un bel TV 70 pollici". Alla comunione, mentre il parroco spezza il pane, è normale citare il vino in cartone con cui intinge le ostie". E dopo essere usciti con lancio di riso - con nome della marca in sovraipprensione", si va al pranzo. Ogni pietanza riporta il bigliettino del supermercato. "Carne della marca Bovinona acquistabile al Piccol, questa settimana a metà prezzo".

E alla fine, un bel caffé offerto da Bonolis e De Laurentis ed un digestivo Ruttotel per non tenere il pranzo sullo stomaco. Poi se qualcuno ha l'intestino imbarazzato, offrite anche un cocktail di fibre della marca WCArrivo. Come bomboniera un bel carnet di sconti da usare all'outlet e poi tutti a casa. E mi raccomando, cercate di comprare, non fate fare brutta figura ai novelli sposini che per un giorno si sono sentiti come Mastrota e Loredana Di Cicco.

giovedì, giugno 02, 2011

Ci siamo quasi

Non ho modo di scrivervi un vero post, vi scrivo un breve saluto mentre vi annuncio che a breve il Paòloblog si trasferisce di casa, sempre la mia Milano, solo qualche isolato più in là.

E così si lascia il tetto familiare per formare una nuova famiglia, che all'inizio sarà unitaria, in attesa che la mia Mò mi raggiunga. 7 anni a patire per aspettare che la casa fosse finita di costruire ma finalmente ci siamo, mancano ancora pochi pacchetti, se tutto va bene sabato sera si dorme a casa nuova. E se tutto va bene, a casa nuova trovo già la nuova ADSL pronta ad accogliermi.

Vi aggiornerò poi quando sarò dentro, penso che poi ne avrò da scrivere e raccontare con questa nuova esperienza di vita che si va delineando.

mercoledì, giugno 01, 2011

Nucleare, parere di un esperto

Oggi vi ripubblico un'intervista fatta ad un laureato in fisica ed uno dei fondatori dell'INFN. Insomma non è l'ultimo pirla, quindi sul nucleare ha la giusta competenza. A sentire qualcuno, pare che chi sia contro il nucleare è ignorante e non sa quel che dice: bene non potete dare dell'ignorante a Marcello Cini.

L'intervista l'ho letta sul blog di Rosa, la ringrazio per avermi permesso di ripubblicare il suo post.


ROMA - Il Prof Marcello Cini, fra i fondatori dell’ INFN (istituto nazionale di fisica nucleare), laureato in fisica nel ’47, ha un’esperienza sulla relatività di oltre mezzo secolo. Negli anni ’50 è stato uno di quelli che nell’atomo ci credeva, “io stesso ho scritto tanti articoli in favore dell’energia nucleare”. Oggi racconta l’atomo come una tecnologia superata, nata dalla corsa delle grandi potenze verso l’armamento nucleare. Una corsa terminata da tempo con la fine della guerra fredda.
Per le 457 centrali nucleari esistenti, le riserve stimate di uranio, stando ai dati conosciuti, si esauriranno al massimo in 60 anni, e se il numero di queste dovesse aumentare…Sulla questione “sicurezza” delle centrali transalpine e sul luogo comune “tanto rischiamo anche noi”, Cini spiega: “Alla luce di Fukushima capiamo che un conto è stare in un’area distante 30 chilomteri e un conto è starci a 200 chilomteri, è meglio non averne una nelle immediate vicinanze”.


Franco Battaglia, nuclearista berlusconiano, ad Annozero ha detto che Chernobyl è una “colossale mistificazione mediatica” e che non c’è stato nessun morto, lei cosa ne pensa?
Conosco Franco Battaglia da più di vent’anni, non c’è da fidarsi, si inventa le cose. Basta andare su Internet per smentire delle affermazioni che non stanno né in cielo, né in terra.

C’è un’alternativa al nucleare?
O s’imbocca la strada verso il solare e l’eolico, oppure la società attuale crolla. E il problema non è solo giudicare se l’energia solare o quella eolica siano sufficienti al fabbisogno nazionale, la terza cosa da pensare è un uso efficente dell’energia, il risparmio energetico. Già questo da solo sarebbe una rivoluzione.

Come voterà al referundum sul nucleare?
Certamente voterò “Sì”. Sono contro il programma nucleare annunciato da Berlusconi, che ci ha aggirato con il trucco della moratoria per annullare il referendum, o per non farci andare a votare. Bisogna evitare quest’altra buffonata che vuole fare il Governo.

Cosa ne pensa della propaganda sul nucleare svolta dalla Fondazione Veronesi?
Ci hanno speso un sacco di soldi, non mi sembra abbia avuto un grande successo. Ma insomma, diciamolo chiaramente, in Italia il 70% degli elettori non è disposto ad avere una centrale nucleare sotto casa.

Allora, perché gli altri hanno il nucleare e noi no?
Negli anni ’70 sono state costruite nel mondo più di duecento centrali nucleari, mentre negli ultimi anni una quarantina. Il boom è arrivato nel momento in cui sembrava che le centrali fossero sicure, poi si è smesso di costruirle. Per i paesi che hanno investito sull’atomo, le centrali sono state un sotto-prodotto della ricerca militare sulle armi nucleari. Quindi Stati Uniti, Francia, Inghilterra, poi Pakistan, India, e quei paesi che si sono costruiti la bomba.

In pratica?
E’ tutta roba del ’900. La cosa più truffaldina che si può dire è che il “nucleare è il futuro”, il nucleare è il passato. Durante la corsa all’armamento nucleare, certamente gli stati acquisivano tecnologia e soldi. Le armi nucleari, sono state costruite con i soldi dei cittadini. Insomma gli Stati pagavano tantissimo per la ricerca militare sull’atomo e come sotto-prodotto hanno sviluppato la tecnologia delle centrali. In Francia -ad esempio- è per costituire la force de frappe che poi si sono sviluppate le centrali nucleari. Negli Stati Uniti, dove i capitalisti hanno investito per avere profitto dei loro capitali, dopo gli anni ’70 non si sono più costruite le centrali, perché non conviene investire se lo Stato non paga.

Ma il nucleare vale quello che costa?
No, certamente no, visto che non vogliamo costruire armi atomiche. Sono balle quelle che dicono che il nucleare costa di meno, tutte pretestuosità, se non si mettono in conto i costi dello smaltimento delle scorie, e quello che le future generazioni dovranno pagare quando le centrali nucleari verranno dimesse. Una centrale dura al massimo 90 anni, alla fine bisogna spegnerla, ma non si spegne come un fuocherello, bisogna metterla in sicurezza e “nascondere” la radioattività che conserverà per migliaia di anni. Con quello che costa costruire le centrali, sarebbe allora più conveniente continuare a comprare energia dalla Francia.

Il nucleare è un’opportunità di crescità economica per l’Italia?
No, perché non sappiamo fare le centrali, per cui bisogna comprarle chiavi in mano dalla Francia, che possiede questa tecnologia. Tecnologia che peraltro è riuscita a vendere solo alla Finlandia, per una centrale il cui costo era stato preventivato in 3,5 miliardi di euro, per poi lievitare fino a 7 miliardi, e ancora non si vede la fine. Diciamo che tra Sarkozy e Berlusconi si saranno messi d’accordo per fare affari insieme, ma questo non c’entra. Comunque gli occupati in questo settore non sarebbero nemmeno una migliaia di persone. Non potremmo mai fare un’industria del nucleare. Saremo solo dei consumatori che comprano le centrali.

Ma poi c’è da fidarsi del made in Italy per la costruzione delle centrali?
A chi le facciamo costruire queste centrali? Ai costruttori della “cricca”, che mettono la sabbia al posto del cemento?  E le scorie a chi le facciamo smaltire? Alla camorra?

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