Spesso i medici e gli ospedali finiscono sui giornali per casi di malasanità: medici che liquidano dei pazienti con frasi tipo "Lei non ha nulla" e poi invece questi pazienti hanno peggioramenti, spesso letali. Medici che non operano con attenzione e causano danni ai pazienti.
Invece oggi sul corriere ho letto di un uomo, un medico, che si presenta ad operare un paziente di 70 anni, pur non stando bene - accusava un dolore al petto. Ma affronta con successo un'operazione di angioplastica, quasi 4 ore di intervento. Alla fine dell'operazione, questo medico fa in tempo ad andare in pronto soccorso, dove sviene e muore dopo pochi minuti.
A volte i giornalisti cercano nuovi eroi, esaltando dei fatti e le gesta delle persone. Io stesso a volte mi faccio trascinare, ma d'altra parte quanti medici, non stando bene si sarebbero alzati per andare al lavoro? E' vero che non si dà mai importanza ai dolori del corpo e si dice "Massì, ce la faccio", nessuno immagina che quel dolore potrebbe rivelarsi fatale. Ma è vero che un medico sa che un dolore al petto non sarebbe da ignorare, quindi lui ha preferito mettere davanti la sua professione. Ce ne fossero di medici come lui, che pongono al primo posto la professionalità: chissà quanti pazienti in meno sarebbero stati vittime della malasanità.
6 commenti:
L'ho sentita anch'io questa notizia.
Una persona come poche, direi!
Ciao, Paolo, buona giornata
In ogni mazzo di fiori o di verdura ci sono fiori che sono vecchi e foglie appassite. Non si può fare di ogni erba un fascio.
Ci sono mascalzoni che sono foraggiati dalle Big Pharma e ci sono bravissime persone che ancora lavorano sotto il giuramento di Ippocrate.
Buona giornata
Purtroppo casi come questo sono pochi, il contrario invece è fin troppo frenquente!
Diciamo che fa più notizia la mela marcia, il buon lavoratore fa notizia solo in casi eclatanti come oggi.
anch'io avevo sentito di questa storia,ma non sapevo che era riuscito ad andare in pronto e tantomeno che avvertiva già prima dei sintomi.
Capisco il tuo punto di vista,ma questo è stato un grosso sbaglio.Qui si tratta di un cardiologo o meglio aritmologo ad essere morto.
un medico specialista in malattie cardiache,che ha sottovalutato il dolore.
se fosse andato in pronto avrebbe potuto continuare a salvare ALTRE persone.
Adesso non potrà più farlo.
e lascia una famiglia.
Si salvare vite è giusto,ma a discapito della propria non mi sembra corretto...adesso a chi gioverà più!
Lu, prima di essere cardiologi si è uomini e un difetto delle persone è non dar peso ai piccoli segnali del proprio corpo. Forse lui, preso dal suo senso di dovere, non ha dato peso a quel dolore. Col senno di poi, se avesse potuto prevedere che quel dolore era un campanello d'allarme, non avrebbe operato. Però capita che lì per lì si dica "Ma no non è niente.".
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