Ho sempre denigrato sul blog gli anniversari su brutti avvenimenti, compreso questo. Ma in un anno con la cifra tonda, ho deciso di rompere gli indugi, ma non parlerò dell'11 settembre in sé: tanti e tanti e ancora tanti parleranno in tutte le salse. Questo è un blog, uno spazio personale, quindi racconterò l'11 settembre come l'ho vissuto io.
Erano le 15, ero in ufficio e ricordo che allarmato arriva un mio collega che a gran voce dice "E' scoppiata la terza guerra mondiale." Quel ricordo ce l'ho impresso oggi come se fosse successo ieri. Ricordo anche la difficoltà a capire cosa fosse successo nel dettaglio, internet era bloccata. Ad un certo punto, sulla pagina di Tiscali, comparve l'immagine di una delle due torri che fumava, era piccola ma già lasciava agghiacciati. Era frustrante oltretutto cercare info e non trovarle, con il web bloccato dalle troppe richieste. Considerate che, con tutte le persone al lavoro e con la rete che non era potente come oggi, tutti i siti risultavano difficili da raggiungere.
Alla fine uscii dall'ufficio sapendo solo che due aerei avevano colpito le twin tower e che una era parzialmente crollata. Quando arrivai in palestra, dove avevo la visita medica, cominciai a vedere le immagini e rimasi sconvolto, finora non mi ero del tutto reso conto di quel che mi stava accadendo. Pensate, non mi ero nemmeno reso conto che fossero morte persone nel palazzo, pensavo che giusto quelli dell'aereo fossero morte. Non immaginavo che i palazzi fossero crollati, insomma scoprii tutto insieme e la stessa cosa successe a tutte le persone che, tornate da lavoro, accesero i tg.
Da quel giorno siamo tutti cambiati, abbiamo molte più paure, paura che possa succedere anche noi. Se gli USA possono venire attaccati così al cuore, figuriamoci se non può succedere ad altri. Ricordo anche la paura che si visse a Milano quando un aeroplano colpì il palazzo Pirelli. Nell'incidente morirono 3 persone - tra cui il pilota -, ma il panico del momento fece temere degli attacchi di ben più alta portata. La metro fu chiusa per timore di altri atti. Questo è solo un esempio di come da allora siamo cambiati.
Negli Usa è tutto blindato ora, mi hanno raccontato che per vedere i principali monumenti vieni controllato come se fossi in aeroporto.
Oggi a distanza di così tanti anni, quei ricordi dei palazzi fumanti e delle macerie che crollano sembrano ancora incredibilmente freschi. Non sembrano passati 10 anni, al massimo 2 o 3. Nelle famiglie delle vittime rimarrà indelebile il ricordo, il dolore e la rabbia per quanto successo.
Oltretutto nelle nostre teste c'è confusione: perché davvero è stato fatto questo? Ci hanno raccontato tutto? Da una parte ci sono i TG che raccontano le cose come vogliono, dall'altra i complottisti che parlano di teorie che a volte sembrano fattibili, a volte sembrano al limite del fantasioso. Insomma tutti si fanno prendere la mano per raccontare le varie versioni dei fatti, ma intanto la realtà è una e troppe persone sono morte per una guerra non loro.
Certo, ci siamo fatti shoccare da questo fatto, ma esistono anche altre realtà di cui la tv non parla o ne parla distrattamente. Nessuno rimane di sasso quando senti di un bus che salta in aria in Israele o di una bomba in Iraq. Quanti hanno pianto per le carneficine in Africa? Ma d'altra parte l'uomo non è un animale perfetto, non è così abile a soppesare gli avvenimenti. Alla fine, in qualunque Stato succedono certe cose, non sono mai good news, ma sad news. Il mio augurio è che prima o poi questo mondo troverà la pace.
Foto di ЕленАндреа, Flickr.
3 commenti:
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Bellissimo post, Paolo. Bravo. Condivido tutto quello che hai detto.
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Allora, anch'io ero in ufficio e mi chiama un'amica dicendomi di accendere la Tv, erano circa le 15,30. Non riuscivo subito a capire cosa fosse successo....ricordo bene quella giornata....
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