giovedì, marzo 05, 2009

Lo sport che muore piano piano

C'era una volta una squadra di basket, che non è né Milano, né Roma, né Bologna. Insomma nessun nome grosso, ma tanta voglia di fare bene e tanti tifosi da fare sognare.

Siamo a Rieti, piccola città del Lazio, dove lo sport ti può far sentire meno provinciale. La squadra di calcio naviga nei dilettanti, per fortuna c'è il parquet della pallacanestro a far sognare i reatini. La storia di rilievo della Sebastiani comincia all'inizio degli anni 70 quando per la prima volta calca la A. In quegli anni si raggiunge il livello più alto, con l'arrivo dello Zio Willie, fenomeno statunitense che porto la Sebastiani ad una storica Korac. E' il momento più bello per questa squadra.

Purtroppo col passare degli anni i soldi diminuiscono e nel 1988arriva la fine per questa squadra. Ma nulla è perduto e nel 1997 l'araba fenice risorge dalle sue ceneri e di anno in anno risale le varie serie, fino a ritornare a calcare la serie A nel 2007. Il sogno si ripete, tutta la città si tinge dei colori sociali, amaranto e celeste.

Purtroppo dopo l'iniziale gioia, subito un giallo fa perdere il sorriso a tutti i fan della Seba, quando Papalia fa presente che i conti non tornano e senza soldi non può cominciare la A. Arrivano tante promesse, qualche soldo e almeno per la stagione scorsa si riesce ad arrivare ad una soluzione. Purtroppo però non tutte le promesse sono diventate concrete, ed oggi il presidente è costretto a liquidare. Il titolo sportivo sarà ceduto ad un'altra società, forse qualcuno farà una nuova società per ripartire ancora dall'inferno delle serie minori.

Lo sport sta morendo, il calcio ormai domina su tutto, con alcune grosse società che prendono la fetta più grossa e le piccole che si litigano le briciole. Per gli altri sport, la situazione è nera. Nelle grosse piazze una società fatica a resistere, perché i tifosi vivono prima il calcio e forse poi il resto. Nelle piccole piazze, dove invece esiste un tifo forte, purtroppo non ci sono grossi soldi e non ci sono imprenditori che possono reggere i grossi costi della A.

Se parliamo di utopia, forse dovremmo azzerare tutto, ricominciare. Lo sport era un divertimento, adesso sembra solo business. Chi ha voglia di fare dello sport, chi ha i valori sani e vuole far sognare i tifosi, non ha purtroppo le finanze e quindi lo spazio per stare in questo mondo. Per quanto riguarda Rieti, solo un miracolo potrebbe far proseguire questa favola. Alè alè alè la Sebastiani.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

ahimè è una triste storia! ormai si può dire che noi tifosi della Sebastiani ci siamo abituati a vedere la nostra squadra fallire...e con essa fallire le nostre speranze di diventare "qualcuno" in Italia, le nostre speranze nello sport, che ormai è solo un business. altro che esperti di sport, ora bisogna essere esperti di economia...
che tristezza per la nostra squadra.... e che amarezza!

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