lunedì, marzo 31, 2008

La guerra del calcio miete un'altra vittima

Anche se stavolta non è morto per causa diretta di uno scontro, l'investimento da cui è morto il tifoso del Parma è nato nel solito clima da rissa in autogrill, prima di andare a vedere una partita di calcio. Stando ad una testimonianza sentita in TV, l'autista non ha colpe, si è ritrovato davanti il giovane senza che potesse fare in tempo a fermarsi.

Non siamo proprio in grado di fermare la violenza, hanno fatto tante leggi, ma l'effetto non c'è stato. C'è chi dice che è mentalità, però è anche vero che il problema dei tifosi violenti non è solo un problema italiano. Solo che all'estero l'introduzione di misure davvero valide e dure contro i violenti, ha cambiato la mentalità.

Adesso si parlerà ancora di sicurezza negli stadi per qualche giorno, poi passerà come sempre la moda, e tutto finirà lì. Si abbia il coraggio di non analizzare il problema in modo superficiale, ma si scavi cercando tutti i mali del calcio che fanno scaturire la violenza e si cambi tutto in profondità. Se serve, imitiamo metori che in altri Stati hanno funzionato. Perché siamo stufi di dover aver paura di andare allo stadio e di dover aggiornare il bollettino deo morti e feriti causati dal calcio, manco fosse una guerra.

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