mercoledì, maggio 11, 2011

Quella volta che - giovani falsari crescono

 
A scrivere questo post si sono svegliati in me dei ricordi di infanzia. In particolare ripensavo a quella volta che alle elementari tentai di falsificare il voto di un dettato.

Premessa: quando andavo alle elementari, i voti andavano dallo 0 al 3, dove 3 è ottimo, 2 discreto, 1 sufficiente e 0 insufficiente. Io andavo bene a scuola e non ho mai combinato cose tipo falsificare la firma della pagella o altre cose tipiche. Guai a portare a casa l'1, minimo minimo dovevo portare a casa 2, meglio ancora il 3. Mi pare che invece era un periodo che non andava bene, i voti non erano altissimi e mamma non era propriamente felice.

Quell'1 del dettato non era il massimo, mamma me ne avrebbe dette non poche. Preso dalla disperazione tentai un gesto un po' particolare, poco studiato e buttato lì. Falsificai il voto. Ma come trasformare un 1 in 2? Scarabocchiai l'1 e riscrissi un 2, prima di farlo vedere a mia madre. O cavolo, la maestra ha una biro a punta grossa, la mia ha la punta fine, funzionerà? Mamma mi chiese come mai di quello scarabocchio ed io le dissi "si è sbagliata". "Ma tu hai fatto due errori" mi disse lei. "Sì, ma uno dei due non era grave". Non so com'è che ci credette, non è facile da fregare mia madre.

Al momento della riconsegna del dettato in classe, non pensai a ricambiare il tutto, con la gomma avrei fatto un casino: sperai che nel mucchio la maestra non si accorse. Ovviamente lei se ne accorse: ho ancora in testa la sua voce che dice "Io chiamo i carabinieriiii". In quel momento ero spaventato e mi vergognavo, anche perché tutta la classe assistette - pur non capendo bene cosa avevo combinato - alla scena. Tutto sembrò finire lì.

Il sabato successivo, come tutti i sabati, dovevavamo scrivere sul diario una specie di autovalutazione sul nostro comportamento della settimana. Io pensai "Se mi valuto con uno 0 o 1, mamma oltre ad insospettirsi, me le busca davvero a sto giro. Così scrissi un 2 e sperai che la maestra facesse correre. Ma lei mise questa nota

"Spiega a tua madre cosa hai fatto nel dettato in classe". O cavolo, sono fottuto. Tornai a casa, era tra l'altro il giorno della festa del mio compleanno ma io non ero felice. Mamma mi tampinava per sapere cosa avessi combinato, ma io persistevo a fare scena muta. "Guarda che lo chiedo ai tuoi amici" ed io "No mamma, te lo dico io, tu non chiedere nulla a loro". Domenica, dopo aver minacciato di sentire la maestra, andai nel panico e sparai la prima balla che mi venne in mente. "Ho sbagliato a scrivere nel dettato, ho scritto la sc al contrario - cs -". Come dire che avessi messo csiare al posto di sciare. Mia madre ci pensò qualche secondo, furono dei secondi interminabili, poi si fece scura in volto e mi disse "Perché leggi poco, ecco perché hai sbagliato" e mi punì facendomi leggere un botto di libri. Fu la prima volta che festeggiai per una punizione.

Io non so cosa mi sia passato quella volta e come un bambino di terza elementare quale ero sia riuscito a farla franca, ma da allora mi sono guardato bene dal combinare altre simili.

1 commenti:

on 11/05/11, 18:31 ha detto...

carinooo

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