Leggo oggi dal corriere la conclusione di una vicenda triste. Il finale è ancor più triste e amaro: per il crollo della scuola a causa di un terremoto, crollo causato non dal fenomeno sismico in sé ma dall'innalzamento di un piano della scuola. Un progetto fatto senza ritegno, non a caso prima la scuola avrebbe potuto reggere un terremoto, ma dopo, bhé il risultato lo vediamo da soli.
Quel giorno c'erano una 50ina di bambini, 2 bidelli e 4 insegnanti. Alle 11.33 si verificò una scossa di magnitudo 5.9 lunga un minuto. Ora, contate sull'orologio un minuto, sembra esiguo, ma può diventare un tempo lungo. L'unico edificio a crollare fu la scuola: il tetto dell'edificio crollò sui piani sottostanti: molti bambini si rifugiarono sotto i banchi, ma furono schiacciati da quel tetto. 27 bambini ed un insegnante trovarono la morte, un bambino riuscì a salvarsi gettandosi dalla finestra pochi secondi prima del crollo.
Subito fu chiaro che qualcosa non tornava, l'edificio è crollato come fosse un castello di sabbia. Difatti le indagini portarono a capire che non fu fatto alcun calcolo, alcun controllo. Bambini ed insegnanti furono fatti entrare senza alcun collaudo, previsto per legge. Non è stato il terremoto ad uccidere, ma l'uomo.
Ebbene, oggi i responsabili pagano con pene di 5 anni, non ricordo se tutte le persone coinvolte sono state condannate, forse qualcuno è stato pure assolto o non indagato. Certo è che 5 anni di carcere per 28 vite uccise è uno schiaffo alla giustizia, una beffa. L'ennesima ingiustizia italiana. Poi, per la serie "piove sul bagnato", nemmeno l'interdizione dai pubblici uffici: queste persone potranno continuare ad occuparsi di opere pubbliche.
3 commenti:
Vince ancora una volta l'ingiustizia; che cavolo di Paese!
l'ennesima ingiustizia tutta italiana. Ricordo ancora quel giorno, non lo dimentico!
Ciao, buona Domenica
"povera Italia"... ricordo anch'io quel giorno. Grazie Paolo per le news. Grazie per la tua visita.
Buona serata.
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