Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
A volte mi chiedo se questo orrore sia per lo meno servito d'esempio per capire cosa l'uomo possa arrivare a compiere.
Vedendo certi episodi che ancora oggi accadono, come i diritti umani sono tuttora calpestati e come ci sia un disinteresse verso questi problemi, mi fa pensare che nulla sia cambiato da allora. Oltretutto debbo sentire opinioni di persone che negano l'olocausto, che magari inneggiano quei tempi. Oggi è il giorno del ricordo, ma questo ricordo dovrebbe essere vivo tutti i giorni dell'anno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
1 commenti:
Ciao Paolo, mi associo per non dimenticare!
Buona serata
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