giovedì, febbraio 11, 2010

Vende rene per aiutare padre malato di Sla

Strano il nostro Stato, dove se vuoi morire - vedi Eluana e Pietro Welby -, si fa di tutto per non far riuscire allo scopo. Invece se una persona, come quella di cui parla il corriere, chiede cure per vivere in modo dignitoso - lui e i propri cari -, allora nessuno si muove in aiuto.

La storia è davvero struggente, moglie e figlio che hanno rinunciato ai propri sogni e alla propria vita per poter stare accanto a Salvatore Usala, malato di Sla. Fu lui a guidare a novembre uno sciopero della fame per farsi sentire, che inizialmente sembrò dare uno riscontro, ma all'atto pratico nulla è cambiato. Ora il figlio è pronto a vendere un rene per aiutare il padre, un estremo gesto per farsi sentire e per provare a migliorare la vita di tutta la famiglia.

E mentre ci sono i finti ciechi che guidano l'auto con pensioni d'invalidità, queste persone, vere malate, sono lasciate sole, tra promesse e un gran silenzio. Uno Stato non è civile o moderno semplicemente ospitando il G8, invitando Obama e tenendo rapporti economici in Europa. Uno Stato civile deve pensare ai propri cittadini, soprattutto a quei cittadini deboli, che per motivi vari motivi - sanitari, economici, sociali - non possono accedere  ad una vita normale come tutti.

Esistono anche loro e non vanno ignorati.

1 commenti:

on 11/02/10, 15:30 ha detto...

che storia commovente! queste malattie distruggono davvero nel corpo e nell'anima anche i familiari dei malati purtroppo... malati che troppo spesso sono lasciati soli. purtroppo è la storia del mondo, i furbic he non ne hanno diritto si prendono gli aiuti, e chi sta male resta a guardare... ci dicono che la vita è sacra e guai a dire che chi sta male vuole morire, ma nessuno ci aiuta a sopravvivere.... che mondo

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