Avevo già letto che da qualche tempo sono stati censurati in Italia svariati siti dei casinò online, privi di autorizzazione ministeriale. Poi fu il turno dei siti che vendevano le sigarette.
Insomma si è cominciato a colpire i siti che fornivano servizi su cui lo Stato ha il monopolio o comunque ha il controllo.
Adesso è il turno dei siti che incitano all'odio e alla violenza. Seppur il fine possa apparire nobile, in realtà a me fa preoccupare questo emendamento del decreto sulla sicurezza. Il tutto è descritto sul sito Webmasterpoint.
Finché si trattava di bloccare certi tipi di siti - anche se ho letto delle polemiche anche sulle iniziative precedenti -, era un conto, ma qui si parla generalmente di siti dove si incita all'odio e alla violenza. Questo è soggettivo e non dimostrabile, non vorrei mai che diventasse un modo per imbavagliare siti scomodi, bollandoli in tutta fretta come siti pericolosi, così nessuno ne sa più nulla e via.
Poi se penso in generale alla censura dei siti, un po' mi vengono i brividi, si comincia un po' alla volta, poi man mano si espande. Per ora rimaniamo all'erta, staremo a vedere.
Un tramonto senza reflex
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Giravo lo sguardo verso l'ennesimo tramonto. Per me non e' mai tale,
sembra come se fosse sempre diverso da quello precedente. Una prima che non
ammette r...
11 anni fa
1 commenti:
e vai... è cominciata.... tra poco ci ritroveremo in Eurasia...come aveva predetto il buon Orwell.... il big brother avanza...
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