Ringrazio Marco per la segnalazione, la notizia è del corriere. Arriva una sentenza dalla Gran Bretagna, secondo cui un blogger non può aver diritto all'anominato. Un ufficiale di polizia ha scritto per tempo aneddoti e dettagli che solo chi lavora nel campo può conoscere. Questo blog si è fatto molto conoscere. Il Times però è riuscito a trovare l'identità del blogger, finora rimasto anonimo. L'ufficiale ha diffidato il giornale da rendere pubblica la sua identità.
A quel punto però il giudice ha valutato che scrivere messaggi in un blog non è un'attività privata. Oltretutto per la sua posizione e per le critiche scritte, è un diritto per i lettori conoscere l'identità di chi scrive.
Ci si chiede ora se questa sentenza possa essere l'inizio di un cambio di tendenza. Secondo me il caso è particolare, chi scrive è un poliziotto, una figura pubblica. Però nella sentenza si esprime anche il principio che chi scrive pubblicamente, non può pretendere di rimanere anonimi. Se una persona scopre chi sei, lo può dire.
Tutto sommato ci può stare. Io posso scegliere di chiamarmi Paòloblog, ma se qualcuno è bravo a capire chi sono e a rivelarlo, io non posso battere becco. Però questa sentenza non va interpretata come obbligo da parte del blogger di rivelarsi. Si è liberi di rimanere anonimi, finché non siamo scoperti.
Un tramonto senza reflex
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Giravo lo sguardo verso l'ennesimo tramonto. Per me non e' mai tale,
sembra come se fosse sempre diverso da quello precedente. Una prima che non
ammette r...
11 anni fa
2 commenti:
Sono d'accordo. Sia che si tratta di una caso particolare in quanto il protagonista è un poliziotto, sia che non deve diventare obbligatorio rivelare la propria identità. Tanto, in caso di indagini, riescono a risalire facilmente al computer da cui scrivi...
uffa adesso non si può neanche essere anonimi!
xchè le autorità hanno sempre paura dei blogger e di internet?
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